venerdì 11 marzo 2016

Letture di gennaio/febbraio 2016

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Il senso di una fine, di Julian Barnes
Lettura veloce e senz'altro scorrevole, ma dal titolo  mi ero fatta un film mentale tutto mio, che magari potevo prendere spunto dal senso della fine riguardo il mediocre protagonista Tony per trovarne uno anche io... patetica? Sì. Costruito come un giallo ma non particolarmente avvincente, o men che meno convincente. Soprattutto tutti i protagonisti sono resi in maniera a dir poco insopportabile. Deludente.





Risultati immagini per manuale di pulizie di un monaco buddistaManuale di pulizie di un monaco buddhista, di Keisuke Matsumoto
Anche qui. speravo in un qualcosa tipo un insegnamento pratico e filosofico allo stesso tempo. tipo teorie filosofiche di come pulire il cesso, in modo da rendere più sopportabile anche solo l'idea di doverlo fare. Invece si è rivelato un po' una banalità con cose che so perfino io, l'anti donna di casa.  e in più descrizioni di parti di case tipicamente orientali. Però devo ammettere che mi ha dato la giusta ispirazione per mettere a soqquadro casa, e pulire tutte le mattine. per circa una settimana e mezzo.


Ho sposato una vegana, di Fausto Brizzi
Risultati immagini per ho sposato una veganaQualcuno mi rassicuri sul fatto che  sia un libro romanzato al 99% e che questa moglie vegana (Claudia Zanella) non è veramente come descritta nel libro. Perchè qui amici cari non c'entra un cazzo essere vegani o qualsialtri altra cosa. Scusate la poca delicatezza, ma c'entra con l'avere un disturbo alimentare o comunque un rapporto maniacale e ossessivo col cibo.  E la cosa che più  mi fa incazzare è che poi i vegani/vegetariani passano tutti per scassaminchia e ossessivi/compulsivi. Quando è semplicemente una scelta prima di tutto personale e non da imporre ad altri, e poi di GIOIA e RISPETTO. Che poi anche se il messaggio è giusto alle persone arriva nel modo sbagliato.  Comunque molto divertente e veloce. 


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Incantevole, delicato e commovente. La diversità raccontata oltre che dalla parte del protagonista Auggie anche dalla prospettiva della famiglia e degli amici del bambino. Perchè da qualsiasi angolazione la vedi la situazione non è facile per nessuno. Anche noi stessi ci immedesimiamo ogni volta in ognuno e proviamo ogni volta un'emozione differente. Una lettura per ragazzi che consiglio a qualsiasi essere umano indipendentemente dall'età.



Avrò cura di te
Avrò cura di te (2014)Storia di una crisi, prima di tutto di coppia, e poi di conseguenza anche personale. Perchè dopo tanti anni insieme, ritrovarsi solo con se stessi e allo stesso tempo senza quella persona che era una parte di sè stessi è ovviamente disorientante. E attraverso la "corrispondenza epistolare" col proprio angelo custode la protagonista Giò (35 anni) affronta un lungo periodo di quello che può essere considerata autonalisi per ritrovare la propria strada. Consigliato.

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Ogni maledetto lunedì su 2
Prima raccolta delle vignette del blog di Zerocalcare. che dire... Come esprime il disagio dei primi trent'anni di vita lui nessun altro al mondo sa farlo.