mercoledì 26 marzo 2014

Bye Bye GIRLS!

E un'altra stagione di GIRLS è giunta al termine.
Anche se non è tra le mie serie tv preferite (quest'anno poi assolutamente), ha la particolarità di catturarmi totalmente e crearmi dipendenza. Sarà che sembra che tutto sia raccontato senza alcun filtro, dalle scene di sesso (vediamo Hanna  nuda mooolto spesso), all'uso di droghe, ma anche nei sentimenti non sempre positivi, e per questo reali.
Sarà il carattere profondamente indie che qualsiasi cosa assume all'interno di essa, dall'ambientazione (New York, più hipster che glamour), allo stile dei protagonisti, i colori della fotografia, arredamenti e musiche. Mi ci ritrovo in pieno. E poi gli outfit di Lena Dunham li amo, e amo lei che non teme di esprimersi attraverso un corpo che non è esattamente quello di una modella, non gliene frega niente e a me neanche, quindi YEAH!
Se non sapete di cosa io stia  blaterando ve lo spiego subito più brevemente che posso.

Abbiamo Hanna (Lena Dunham, oltre che attrice protagonista, anche autrice e regista), la protagonista principale, in quella specifica fase della vita, in cui, conclusi gli studi, giunge il momento di farsi sotto con i problemi di adulto, in un periodo storico a dir poco sfigato ( ne sappiamo tutti qualcosa purtroppo) per inserirsi nel mondo in generale, se poi si hanno ambizioni artistiche ancora di più. Il suo sogno più grande è quello di vivere scrivendo, e i suoi genitori per stimolarla ad assumersi le responsabilità delle proprie scelte di vita, le tagliano la "paghetta".
Intorno ad Hanna ruotano le vite delle sue amiche, Marnie, Soshanna e Jessa. Ognuna diversa a modo proprio dalle altre, ma ognuna in questa fase di grossi cambiamenti e crescita, alla ricerca di una propria individualità in una New York sempre molto stimolante, con mille possibilità, che però in questa serie rimane sempre sullo sfondo e non appare molto. Le ambientazioni che ricordo maggiormente sono i locali che ospitano o feste o comunque concerti (vedi un po'), aspetto che comunque tutti abbiamo nel nostro immaginario.
E ora veniamo a questa ultima stagione, la terza. La più difficile, e la più matura per ovvi motivi di tempi.
Hanna convive col fidanzato Adam nel suo solito appartamento e per un certo periodo sembra aver trovato una certa stabilità anche lavorativa. 
Jessa non resiste più nel rehab e si fa venire a prendere dalle amiche, rigando dritto per una breve frazione di tempo per poi ricadere nel solito tunnel, vinta da una noia opprimente.
Soshanna dopo aver scoperto il magico mondo della sessualità ed essersi lasciata con Ray perché non abbastanza ambizioso per lei, passa da un'avventura all'altra, senza però trovare mai un appagamento sia affettivo che intellettuale, la sua vita le sta sfuggendo di mano, e non ha più la più pallida idea di come tornare alla sua vita perfetta di prima. (E le scene in cui la vediamo esplodere di rabbia sono tra le più memorabili della stagione)
E abbiamo infine Marnie, che perso i suoi punti fermi, ragazzo e lavoro, cerca di riprendersi, sperando nel conforto delle sue amiche, ma purtroppo non le trova perché ognuna ha preso la sua strada. Come se l'unica cosa che continui a legarle sia il passato.
Ho amato a tal proposito la scena dell'episodio in cui sono al mare per un weekend, in cui Marnie tenta disperatamente, ma anche un po' ossessivamente, di ricompattare il gruppo, e invece finiscono per dirsi le peggiori cose, la più orribile tra tutte di non avere più aspettative l'una nelle altre.
Una scena che io perlomeno mi sono immaginata mille volte nella vita vera, ma che nella realtà è più difficile, perché poi non succede mai che la mattina dopo tutto torna come prima come se niente fosse.
Insomma dai, quanti di noi non si sono mai chiesti cosa ci lega ancora ad alcune persone. Crescendo può capitare di prendere strade differenti, scoprire nuovi interessi e trovarsi più piacevolmente con persone con cui condividere la nostra "nuova" dimensione. E che i vecchi riferimenti a volte ce li trasciniamo dietro come zavorre, solo perché ci danno sicurezza.
Purtroppo non ho trovato modo di fare il punto della questione di questa terza stagione in modo più complessivo o comunque d'insieme, perché ciascuna delle girls ha una storyline a parte, che poco si incrocia con quella delle altre. 
In ogni caso gran parte degli episodi sono incentrati su Hanna, sulla sua nuova vita di accasata, di lavoratrice, e ne conosciamo meglio anche la famiglia.
(A proposito le famiglie di Jessa e Soshanna dove cxxxo stanno?)
Personalmente credo che questa scelta di proseguire le storyline individualmente abbia avuto come risultato l'effetto di ritmo un tantino lento, proprio a causa della mancanza di confronti.  
Se, dopo questo finale, per alcune prevedo sviluppi interessanti in un modo o nell'altro per il prossimo anno, perché saranno costrette a prendere delle decisioni,  Marnie mi sembra quasi senza speranza. Rimane lì in un angolino, cercando di stare nel mezzo, aggrappandosi a qualsiasi persona, di qualsiasi genere e in qualsiasi modo. Ma alla fine rimane sempre in un angolino della scena. Cacchio, persino Soshanna è riuscita ad uscire dal suo guscio dorato! E' vero che i primi risultati non sono stati positivi, ma nella vita, bisogna provare e riprovare, mettersi in gioco.
E' sicuramente la stagione della crescita, più della seconda, in cui le protagoniste, e anche Adam dai, sono alla ricerca di un proprio posto nel mondo, e per farlo dovranno allontanarsi dai loro vecchi schemi e dai propri affetti, in un certo qual modo dovranno ricominciare una nuova vita, da capo. O almeno è quello che il finale ci lascia immaginare.
Se apprezzate le cose sincere è una serie tv che consiglio.

martedì 25 marzo 2014

Voglia di leggere #14: Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza, di Luis Sepulveda

Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza, di Luis Sepulveda, edito da Guanda nel 2013, pag. 95
"Qualche anno fa, mentre eravamo nel giardino di casa, mio nipote Daniel si mise ad osservare attentamente una lumaca. All'improvviso voltò lo sguardo verso di me e mi fece una domanda molto difficile : Perché è così lenta la lumaca?
Gli dissi che in quel momento non avevo una risposta, ma gli promisi che un giorno, non sapevo quando, gliel'avrei data.
Siccome è un punto d'onore per me mantenere la parola, questa storia cerca di rispondere alla sua domanda. "

Una favola, questa di Sepulveda ma come tante altre, per spiegare attraverso la semplicità concetti tutt'altro che semplici, ideata per bambini come i suoi nipotini, ma anche per adulti che non abbiano perso del tutto la fantasia e l'amore per le piccole cose.

Siamo nel Paese del Dente di Leone, dove vive questo gruppo di lumache, tutte senza nome e senza troppi problemi sul perché delle cose al di fuori del loro mondo
limitato. Tutte tranne la nostra protagonista, che una volta allontanata dal gruppo perché troppo curiosa e insistente, si metterà in viaggio e si darà da sola un nome, Ribelle. Come tutti i viaggi sono una metafora di una crescita interiore, anche questo non farà eccezione. Si metterà in discussione, farà nuove amicizie, imparerà ad accettarsi e riuscirà persino a salvare le sue vecchie compagne lumache dalla cementificazione umana.

Ma alla fine qual è il perché della lentezza?

"Tu sei una giovane lumaca e tutto ciò che hai visto, tutto ciò che hai provato, amaro e dolce, pioggia e sole, freddo e notte, è dentro di te, e pesa, ed essendo così piccola quel peso ti rende lenta."

A me questa risposta dell'amico gufo non basta affatto, perché se può valere per la nostra protagonista Ribelle, le altre lumache sembrano indolenti e cieche, senza un minimo di curiosità e voglia di andare oltre il mangiare per sopravvivere, quasi incapaci di provare emozioni.
Più che il valore della lentezza, questo libro mi ha fatto riflettere sul bisogno se necessario di allontanarsi dalle proprie certezze per crescere e conoscere, confrontarsi con altri diversi da noi per imparare ad accettare noi stessi, con tutte le particolarità che ci rendono unici.

Rimane un libricino comunque piacevole da leggere in poco tempo, ovviamente molto semplice essendo per bambini, e ho apprezzato anche le illustrazioni.
Trovo il prezzo della libro cartaceo (10 euro) veramente sproporzionato, forse perché ultimamente tutti si sono messi a leggere Sepulveda, non saprei, però se lo trovate come me in offerta (ebook a € 1,99) ve lo consiglio.


lunedì 24 marzo 2014

Monday Favorites #6

Oh mio Dio, che sforzo immane per trovare le cose belle di un lunedì a caso...
Ha qualcosa di terapeutico comunque, insomma con un po' di impegno anche la giornata più deMmerda avrà qualcosa di positivo, anche una giornata col tempo che cambia ogni 2 minuti e mezzo e le temperature in picchiata di almeno 10 gradi in 2 giorni...
Innanzitutto da qualche giorno mi è nata la "passione" di frullare tutto, dalla frutta alla verdura, e non c'è niente di meglio alla mattina di un bello smoothie super vitaminico ed energizzante per cominciare la giornata, che soprattutto con questi importanti sbalzi di temperatura un raffreddore come minimo è dietro l'angolo ad aspettarci...



Nelle ultime settimane, una cosa che mi fa stare sempre meglio con l'umore, ed è diventato il mio momento della giornata preferito è il momento della doccia calda, bollente proprio, oggi poi, giornata di lavata di capa, è stata anche quella in versione più lunga... hihihi



Super indispensabile della giornata, col vento che tra ieri e oggi si è abbattuto sulla mia città e non solo, è un burro per le labbra, e il mio preferito in assoluto di sempre è quello della linea Vivi Verde della Coop, super consigliatissimo, non posso e non voglio più farne a meno!


Col ritorno del freschino almeno ho la certezza che mi devo coprire, e finalmente mi ritorna fuori il cappottino comprato da Zara coi saldi, molto poco sfruttato! (dalla foto non rende per niente)
Per quanto riguarda il mondo virtuale imperdibile è il video di Violetta Rocks, lei l'adoro in generale ma questa settimana se possibile si è superata!
E poi infine, se caricano entro la giornata, oggi (ieri in USA) dovremmo arrivare al finale di stagione di Girls, la terza stagione delle serie tv più hipster che ci sia (almeno tra quelle che conosco io), e non nascondo che la cosa mi gasa parecchio, sono molto curiosa, anche se di solito questa serie tv non conclude mai nessuna stagione col botto, però sai mai, è sempre a suo modo una fine... E nonostante questa stagione mi sia  piaciuta mooolto meno delle altre, le ragazze mi mancheranno un sacco!
 


E anche questa volta me la sono cavata, una di queste volte spererei di potervi dire che sono diventata milionaria, ma nel frattempo vi dovrete beccare le piccole gioie materiali (le altre le tengo per me) di tutti i giorni,  per la precisione di tutti i lunedì, che non è poco...

 Daje!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! 


sabato 22 marzo 2014

Diario di una vegetariana nella terra dei carnivori #12: Vellutata crudista

E' da tantissimo tempo che non posto alcuna ricetta, ma la realtà dei fatti è che mi sto tenendo lontana dalla cucina. Del tutto mi è impossibile, amando sia cucinare che mangiare, però essendo l'inverno un periodo in cui tendo ad ingrassare ogni benedetto anno (l'anno scorso con l'eliminazione di carne e pesce è stata una tragedia che mi ha regalato ben 6 kg in più), questa volta mi sto regolando meglio e per la prima volta vedo effettivamente un cambiamento.
Sulla linea di questo preambolo, ma anche come conseguenza della lettura di "E' facile controllare il peso se sai come farlo" (di cui ho già espresso qui la mia opinione, anche se la sto appena appena cambiando col passare delle settimane), sto cercando di sperimentare col crudismo (non che il libro citato inciti al crudismo, sono state solo mie considerazioni), o per lo meno cercando di creare dei piatti il più naturali possibile.
E se avete spulciato altre mie ricette sul blog conoscete già la mia sfrenata passione per le vellutate, passione che mi ha portato qualche problema di colite questo inverno ma passiamo oltre...
Siccome prevedo belle mangiate tra stasera che è sabato e il pranzo sacro della domenica di domani, almeno per pranzo oggi ho pensato di tenermi sul salutare e m'è venuta l'ispirazione di un
abbinamento secondo me molto azzeccato, con quello che ho trovato in casa. Ecco a voi finalmente la ricetta:


VELLUTATA CRUDISTA
 
Ingredienti per una persona:
  • mezzo avocado
  • 2 etti di pomodorini cilegini
  • una ventina di foglie di basilico
  • uno spicchio di aglio
  • sale e pepe a piacere

Preparazione:
  • tagliare tutti gli ingredienti e molto banalmente frullare tutto col mimipimer



Ed ecco cosa ne è venuto fuori!

Veramente gustosa, fresca ma soprattutto sana e veloce, ideale per quest'estate!
Si capisce che ho voglia di estate? ;)

giovedì 20 marzo 2014

Voglia di cinema #14: Allacciate le cinture, di F. Ozpetek

Allacciate le cinture, di Ferzan Ozpetek, Italia 2013, Commedia (amara), 110 minuti
Andare al cinema  (il giorno del biglietto ridotto ovviamente) a vedere un film di cui chiunque ha parlato solo che male... Perché? Perché altrimenti non sarei io, banale.


Comincio il post ammettendo che sono uscita dalla sala con pensieri contrastanti, e la bellissima canzone "A mano a mano" del mio amato Rino Gaetano che ha concluso improvvisamente il film ha contribuito non poco.

Anche se non sempre essere confusi è un male, vuol dire che tutto sommato non ti è scivolato completamente addosso, e qualcosa sui cui riflettere c'è, il mio problema al riguardo è il fortissimo contrasto tra sentimenti positivi e negativi.
La protagonista indiscussa è Elena, la vediamo inizialmente giovanissima, bellissima, che con grinta e impulsività affronta la vita di una venticinquenne medio-borghese.
Come in ogni film di Ozpetek che si rispetti (o no) troviamo come dipinti una miriade di personaggi, colorati e chiassosi, forse esageratamente stereotipati,  che vanno a costituire una grande famiglia, tra cui il miglior amico gay, la migliore amica superficiale a livelli notevoli, la mamma gay e compagna con seri problemi di stabilità mentale ed emotiva, e infine lui, Antonio, l'amore della vita, che non potrebbe essere più lontano di così dai suoi ideali, passatemi il termine.
Dalla serie gli opposti si attraggono, niente di più scontato ma anche vero, pur non avendo nulla di nulla in comune loro si amano, e anche quando salteremo di tredici anni avanti nel tempo, e li troveremo accasati con i "banali" problemi, come soldi, lavoro, tradimenti, ancora si amano, solo che dovranno affrontare il dramma di una grave malattia per capirlo.
Le scene che mi hanno smosso qualcosa dentro, se così si può dire,  sono state giusto un paio, entrambe senza dialoghi, la prima la scena di una cena di cose non dette quasi a piangere e l'altra, verso la fine, la scena di una risata contagiosa, come solo quella tra amici che non hanno neanche bisogno di parlare può essere.

Effettivamente il problema più serio che ho riscontrato personalmente è tutto nei dialoghi, che per essere divertenti, o credere di esserlo, sono di una banalità grottesca, a tratti da far cadere le braccia, la scena in cui marito e moglie litigano per una multa è a dir poco penosa.
L'estetica e le tematiche (omossessuali, malattia..)  sono quelle del solito Ozpetek, non aspettatevi né più né meno. 
Ho apprezzato la scelta di tornare nuovamente indietro di quegli stessi tredici anni nell'ultima parte per spiegare dei passaggi non affrontati precedentemente, molto nostalgica, ma riporta il tono del film ad un livello meno drammatico, come infatti il film non vuole essere, o almeno non solo, e spiega bene la scelta del titolo del film: allacciate le cinture, che crescendo la vita può riservarvi dei brutti incidenti...
Le cinture sono le persone che amiamo ovviamente, tutte.
Non il migliore Ozpetek (forse che quello che aveva da dirci ce l'abbia già detto?), ma sicuramente ha fatto di peggio (Magnifica presenza).
E anche l'interpretazione di Francesco Arca (ex tronista) che tutti temevano, non è stata il male assoluto, non è che gli sia stata data la parte del protagonista dalle mille sfaccettature, per il ruolo del belloccio può andar bene, no?

lunedì 17 marzo 2014

Monday Favorites #5

Credo di aver saltato un "giro", ultimamente per trovare delle cose belle faccio, come dire, un po' fatica, ma dalla serie "barcollo ma non mollo", eccomi di nuovo...
Ultimamente la mia ossessione, almeno finchè non sarò in pari, e può darsi che ci riesca proprio stasera con una specie di maratona, è una serie tv veramente poco educativa, Shameless, che non per niente significa senza vergogna. Io la amo e non riesco a staccarmene.


Un altro amore del periodo è il film Her, ovviamente in Italia tradotto in Lei.
Del film è tutto spettacolare, la sceneggiatura che ha anche recentemente vinto l'Oscar, la fotografia e non di meno la colonna sonora. Quindi ovviamente sono ad ascoltare in loop "The moon song".



Altro fondamentale di questo lunedì, come di quasi tutti i lunedì, è stata una mega insalatona, super colorata e super energetica, con farro, lenticchie, broccoli, avocado e peperoni che m'avanzavano nel frigo, non proprio di stagione, ma usati ieri per un leggendario friggione bolognese...




A proposito di cibo, è difficile che riesca a superare un lunedì senza la mia cioccolta extrissima fondente al 90%. Ormai quelle fondenti normali mi sembrano troppo dolci, come quelle al latte. E il rischio di finirle in una botta sola diventa il medesimo.




Direi per questo lunedì basta così, prometto che il prossimo mi impegnerò di più!

mercoledì 5 marzo 2014

Voglia di leggere #13: E' facile controllare il peso se sai come farlo



E' facile controllare il peso se sai come farlo, di Allen Carr, 2008, 192 pag.

La mia opinione su questo libro dovrebbe essere inserita in una nuova e diversa rubrica, perché più per chi ha voglia di leggere è per chi ha voglia di dimagrire (io da sempre, almeno da quando ho memoria).
Chi non ha mai sentito da un amico elogi all'altra opera di Allen Carr "E' facile smettere di fumare se sai come farlo"? Io grazie al cielo, almeno di quello non ho mai avuto bisogno... Ma se uno mi dice che è facile controllare il peso che faccio? Non lo ascolto neppure un po'?
Ora premettendo che fumare e mangiare sono due cose non paragonabili, perché mangiare è una necessità fisiologica e fumare NO, come dice anche l'autore, e non si può smettere di mangiare, vallo a dire a persone con gravi problemi di obesità da anni che è controllare il peso è facile, quando invece è un percorso lungo che ha a che fare con mille risvolti personali, sociali e anche culturali.
Ma veniamo al libro in questione, scusatemi!


Per quasi metà del libro l'autore ci tiene in suspense promettendoci che quando spiegherà "il suo metodo", potremo mangiare tutto quello che vorremo, che non ci sarà bisogno di una particolare forza di volontà o rigore, perché queste non possiamo applicarle tutta la vita e prima o poi ci ritroveremmo punto e a capo.
Molto vero, anch'io penso che il concetto di dieta ipocalorica sia profondamente sbagliato, e non sono un medico. In realtà neanche Allen Carr lo è (mi pare sia commercialista).
Al di là di alcune indicazioni poco specifiche, il segreto di tutto sembra seguire le regole della natura, infatti gli animali non sono mai in sovrappeso, tranne gli uomini. Vedi un po'! La specie più intelligente di tutte, tanto da credere di poter ingannarla la natura, e creare cibo sintetiticamente.
Il cibo trattato è un inganno e il nostro corpo non ci casca, non viene soddisfatto e continua a mandarci segnali di fame, così che finchè la pancia è talmente piena da non riuscire a metterci dentro più nulla noi continuiamo a infilarci la qualunque roba, ingannati dalle papille gustative stimolate da additivi aggiunti appositamente per farci consumare.
E fino a qua tutti d'accordo.
Si addentra un più nello specifico quando "demonizza" alcune categorie di alimenti, tra cui carne, latticini, caffè o tè e cioccolato. Un po' alla Valdo Vaccaro, riguardo l'igienismo alimentare tanto per intenderci. Tutte cose che avevo già approfondito da tempo e con cui in linea di massima concordo. Non a caso sono vegetariana e quando posso evito i latticini.
Ma non mi venire a dire che è facile! E' vero che riscoprire i sapori naturali è qualcosa di sorprendente, ti si apre un mondo che non immagineresti mai! Ma facile proprio no. Almeno se vivi in una comunità, piccola o grande che sia.
Altra considerazione piuttosto banale è che la fame ci fa piacere i cibi, grazie Allen!
Di mangiare solo quando abbiamo veramente fame e solo quello che ci piace, anche fosse sempre la stessa cosa, lui in particolare dice di mangiare due volte al giorno, di cui una colazione di sola frutta, che è il primo passo del suo metodo. Abbiamo un margine di "errore" del 30%. Quindi dovremmo mangiare naturale, cioè cibi non trattati e possibilmente non cotti (o con metodi che non distruggano i valori nutritivi di vitamine, tipo a vapore) per il 70%.
Vi sembra facile? Ci aveva promesso che potevamo mangiare tutto quello che ci piaceva, a patto però che sia naturale, furbetto!
Forse che dopo questa lettura apriamo gli occhi e tutti glia alimenti processati ci faranno venire la nausea? Non lo sapevamo già di tutte le schifezze all'interno dei cibi?  E non mangiavamo tutto lo stesso, vuoi solo per adattarci agli altri o ai ritmi di vita dei tempi moderni?
Diciamo che, per quanto ovvio, meglio un approccio del genere, molto naturale e che in ogni caso non può fare male, che i mille libri sulle diete iperproteiche più alla moda.
E le undici regole da seguire (no spoiler, leggetevi il libro) rimangono comunque molto generiche, quindi almeno apparentemente facili.
A me in ogni caso ha fatto riflettere, e ho già cominciato con le colazioni di solo frutta, col non avere fretta faccio già più fatica...

Voi l'avete letto? Muoio dalla voglia di sapere opinioni altrui, se con qualcuno ha funzionato!




martedì 4 marzo 2014

Voglia di leggere #12: Tutto quello che avremmo potuto essere io e te se non fossimo stati io e te

Tutto quello che avremmo potuto essere io e te se non fossimo stati io e te, di Albert Espinosa,  Salani Narrativa 2011, 609 KB in formato elettronico e 189 pagine in cartaceo
Tutto quello che avremmo potuto essere io e te se non fossimo stati io e teAmmetto di aver acquistato questo libro perché in offerta, e un po' anche perché specificato che era lo stesso autore di un'altra opera, "Braccialetti rossi", da cui è ispirato l'omonimo telefilm. Che poi io non l'ho neanche guardato, quindi non mi so spiegare il senso io stessa di tutto ciò! Sarà stata la parola telefilm?
La trama è abbastanza particolare, surreale sicuramente. Troviamo Marcos, in un periodo difficilissimo della vita, il lutto della madre, per lui unico genitore. E' un dolore che decide di affrontare cambiando la propria vita, appunto smettendo di dormire. Che tra l'altro sembra essere l'ultima moda del momento, anche se forse non è l'espressione più adatta da usare, ma bensì follia. Per me almeno dormire è una delle cose più belle della vita, quando si è stanchissimi e finalmente si appoggia la testa sul cuscino, la giornata finisce e si entra nel mondo dei sogni, sperando sempre che non siano incubi...
Scusate sto divagando!
Comunque dopo aver pagato la dose di questo farmaco  si ritrova con queste siringhe in mano, in terrazzo, nel cuore della notte, e vede una ragazza, lo colpisce
immediatamente, cerca di capire tutto di lei al solo guardarla. Perché Marcos ha un dono, gli basta entrare in contatto con una persona per leggergli i ricordi, dal più brutto al più bello, e pure quelli nel mezzo, che come ci spiega spesso sono quelli che ci dicono più di una persona. E io mi fido.
A interrompere il momento sarà una telefonata di lavoro, infatti Marcos mette a disposizione il suo dono a uso della Polizia, e il suo capo ora ha proprio bisogno del suo intervento per un interrogato speciale, quello che sembra essere un alieno.
Con lui però il suo potere non ha effetto, anzi si ritroverà per la prima volta in vita sua dalla parte opposta, perché sarà lo "straniero" a sapere tutto di lui, sensazione per niente piacevole, con la differenza non da poco che l'alieno sembra avere la capacità non solo di leggere i ricordi ma ben molto altro.
Lettura molto veloce, dalla scrittura molto scorrevole.
Dal titolo mi immaginavo uno di quei romanzoni d'amore che fanno tanto battere il cuore, e invece a sorpresa mi sono ritrovata un romanzo di crescita, dell'elaborazione di un lutto importante, di come presi alla sprovvista da un evento drammatico vengano a galla tutti i ricordi, anche cose a cui non pensavamo più, momenti e frasi, e solo dopo ne capiamo l'importanza e di come ci abbiano formati.
Trovo molto discutibile il finale, da cui è tratto il titolo dell'opera, molto buttato lì, un po' in modo troppo frettoloso, sembra quasi solo con lo scopo di dare un titolo che allargasse la fetta di pubblico.
Consigliato? Nì... Magari se lo trovate in offerta come me...

lunedì 3 marzo 2014

Monday Favorites #4

                                    Imperdibile l'ultimo post di Zerocalcare, come "ogni lunedì su due"
E perché non questi magnifici orecchini, economici, che fanno subito primavera, e danno un tocco in più?
Beaded doughnut earrings, dangle round spiral pattern, beige, pink, blue, violet. ecru, brass, handmade

Sempre per sentirsi "Signorina"
Forse, dopo mesi di maglioni, è finalmente giunto il momento di quale T-Shirt indossare, perché ogni tanto si sente un po' il tiepidino primaverile e potremmo sentire la necessità di cominciare a scoprirci un po'...
 221b T-Shirt
Come praticamente tutti i lunedì, vengo assalita dai sensi di colpa da abbuffata finesettimanale, e mi metto d'impegno per rimediare, che poi va bè...
Oggi, come da settimane a questa parte, sarà il broccolo day! Chiamatemi pazza, ma non ne ho mai abbastanza, e pensare che fino ad un paio di anni fa non potevo neanche vederli!
Ora ne vado pazza e li mangio anche crudi, più comodo e più validi dal punto di vista nutrizionale
Canzone del giorno sarà per me Let it go, vincitrice dell'Oscar per miglior canzone originale
Siccome ieri è stato giorno di Oscar (...), dubito di trovare i miei imperdibili appuntamenti coi miei adorati telefilm del lunedì, quindi concluderò la giornata con la lettura di "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza", preso in e-book alla modica cifra di € 1,99 (un offerta del giorno di qualche settimana fa).
Dai che chi ben comincia... ;D