sabato 29 novembre 2014

Amori di Novembre






Siccome sono una persona per niente originale,  mi gira proprio di fare un riassunto (frivolo) del mese che sta finendo.  La realtà è che sono stati amori proprio di quelli intensi e incondizionati, e che siano di novembre è irrilevante.







Il primo in ordine sicuramente di importanza è il levasmalto di Collistar, quello nutriente con vari olietti. Vi dico solo che ho risolto tutti i miei problemi di unghie sfigate che si sfaldavano ogni due per tre, con conseguenti problemi nella tenuta di qualsiasi smalto. Mi fa strano pensare che sia proprio un levasmalto ad aiutarmi, là dove non era riuscito nessun indurente, compreso quello della Mavala da €16,00. Perché anche se senza acetone non credo che togliersi lo smalto sia proprio questo toccasana per le nostre unghie.  Comunque lo amo e vale tutti i € 7,50 che costa.
Il cibo costante che ho mangiato sotto qualsiasi forma e gusto, dal salato al dolce, come chi ha letto le ultime ricette del blog o guardato le mie foto postate su instagram, potrà aver leggermente notato è la zucca. E' la tipica voglia autunnale che mi prende tutti gli anni, ma sarà l'esperienza ormai acquisita, quest'anno m'ha dato tante soddisfazioni, oltre ai tortelli, il successo più apprezzato dalla family è stata senz'altro la torta di zucca, con cannella e scaglie di cioccolato (abbondanti).











Dopo il cibo come non passare alle bevande...  E anche qui non sarò la donna più originale del mondo nel bere come se non ci fosse un domani, però vi voglio rendere partecipi di una variante, con lavanda, mandarino, miele e latte, che non so se l'abbia già inventato qualcuno, ma io non l'ho mai sentito dire da nessuno o trovato in alcun bar/caffetteria/teeria/bakery. Altro che il chai tea latte che va di moda da qualche tempo.
Allora metto 400 ml di acqua a bollire con 3 cucchiai di lavanda (io ho quella essicata di Tiger) e la scorza di un mandarino. Quando bolle (e tutta la cucina profumerà di lavanda) mettete la bustina di tè, lasciate tutto e mescolate. Quando il tè sarà dell'intensità che più preferite, togliete il filtro e versatelo nella vostra tazza, aggiungete 100 ml di latte e dolcificate col miele.
E' abbastanza particolare e ovviamente vi deve piacere la lavanda, a me fa proprio scattare qualcosa nel cervello che non so spiegare, ma mi rende felice come una bimba.





Il mese dal punto di vista telefilmico è stato abbastanza deludente.
Avevo grandi aspettative riguardo AHS con il Freak Show, ma anche quest'anno per quanto mi riguarda pare un mega flop, almeno per ora (anche se sono indietro di 2/3 puntate rispetto agli ammericans perché appunto mi annoia da morire). Peròè rinato un  grande  amore, e tra l'altro inaspettato per come era finita la precedente stagione, verso HOMELAND!
Super avvincente, mi tiene col fiato sospeso ad ogni puntata, e non so mai cosa aspettarmi, neanche ora che siamo agli sgoccioli. Sarà che la versione stronza di Carrie è quella che preferisco.
Ovviamente c'è una marea di altre serie tv che seguo, ma niente di imperdibile come è invece diventato Homeland ogni lunedì sera!

homeland






Il film sicuramente più atteso, e che per non so quale grazia divina non mi ha delusa affatto, è stato Interstellar. Per quanto in molti abbiano voluto cercare il pelo nell'uovo e trovarci difetti nella scienaggiatura o nei tempi a volte un po' lunghi, io sono uscita dalla sala iper soddisfatta degli 8 euro spesi del biglietto. Perché è un film da vedere assolutamente al cinema. E comunque Nolan rimane Nolan, e anche se non è Inception è veramente un gran bel film in grado di coglierti di sopresa, e di confonderti tanto da uscirne un po' stordita.
Ulteriore conferma per Matthew McConaughey che all'età di 45 anni ha dato una bella svolta alla sua carriera e in questo 2014 le ha azzeccate tutte (Oscar compreso).



Queste sono state le mie cotte frivole più importanti , del mese di Novembre, e le vostre?

giovedì 27 novembre 2014

E-book reader: pro e contro




Il Natale si avvicina e state pensando di farvi regalare o autoregalarvi  un e-book reader , ma non siete del tutto convinti? Siete dei lettori accaniti, e per quanto vi incuriosisca la novità (anche se tanto novità non è) non credete che potrà mai essere possibile affezionarvi ad un libro senza sfogliarlo o annusarlo? Io ormai ho il mio Kobo da appunto lo scorso Natale, e un'idea direi proprio di essermela fatta, e affermare che lo amo non rende abbastanza l'idea. Anche se nel corso dell'anno, abbiamo avuto alti e bassi, alla fine ci siamo ritrovati, e ora come ora lo sento molto vicino. Cercherò di essere oggettiva e vi racconterò dei suoi pro e dei suoi contro.


Pro
  1. Per ovvi motivi, la comodità. La comodità di portarvi in giro più libri in un cosino con uno spessore di tipo un cm, o anche un libro solo ma di importanti dimensioni di un migliaio di pagine. O anche la comodità di leggere a letto senza il problema di doverlo tenere aperto, se anche voi come me in inverno faticate a tenere parti  del corpo, tipo arti superiori, fuori dal piumone. Lo tenete con una mano sola e sfogliate con un dito solo.
  2. Non è mai elegante parlare di soldi, ma credo sia un aspetto importante il fatto che generalmente il libro elettronico ci permette di risparmiare, sulle nuove uscite spesso non molto, ma spesso si trovano titoli interessanti in offerta sui  2 € . E' vero che c'è una spesa iniziale consistente, ma se siete dei veri lettori ( e solo in questo caso vi consiglio di acquistarlo) la ammortizzerete in pochi mesi con la differenza di quello che avrete speso in meno e in alcuni casi avrete letto gratis.
  3. Lo trovo molto comodo, per chi come me, vuole avvicinarsi a opere in lingua, perché con un semplice click sulla parola che non si conosce, eccolo lì che ci compare comodamente il significato. Infatti prima del Kobo non avevo mai avuto la pazienza di arrivare fino alla fine di alcun libro in inglese.
  4. Lo metterò tra i pro, anche se non so quanto sia una considerazione fondata, insomma... credo si legga più velocemente rispetto che con un libro fisico, non so se sia dovuto ad una questione fisica dovuta alla comodità o ad una questione psicologica, ma è un aspetto che in molti condividono.
  5. Non avrete più problemi di spazio per ogni nuovo arrivo. C'è a chi questo aspetto in realtà potrà dispiacere, ma forse perché non legge così tanto da avere problemi o perché ci tiene molto ad esibirli.


Contro
  1. E' un apparecchio elettronico e in quanto tale ogni tanto il nostro caro lettore elettronico avrà necessità di essere ricaricato. In realtà questo contro lo inserisco per onestà intellettuale (vi ho promesso di essere oggettiva), perché non è poi questo gran problema, in quanto se lo dovrete fare una volta al mese sarà già tanto.
  2. Una volta comprato e letto il libro, sarà impossibile prestarlo ad amici (potrebbe essere anche un punto a favore) ,  perché giustamente sono bloccati da quello che si chiama DRM. Sigillo informatico che impedisce di copiare un'opera potenzialmente infinte volte con danni che tutti noi possiamo immaginare. Comunque se vi sbattete un attimo i modi ci sono per ovviare al DRM, anche se io non li conosco. E potete trovare in circolazione anche opere in formato pdf, molti di autori sconosciuti, altri anche di più noti, come i Wu Ming proprio sul loro blog (ovviamente siete liberi di donare volontariamente qualche euro)
  3. Se tanto comodo, da portarsi in viaggio e da tenere in mano, c'è da ricordarsi sempre e comunque, che è un apparecchio elettronico e in quanto ha l'affidabilità di un apparecchio elettronico. Va protetto da agenti esterni o non possiamo permetterci di farlo cadere. Insomma va protetto. E questo è un aspetto che per quanto avessi presente dall'inizio, non avevo mai veramente ritenuto un problema, almeno fino a quando un bel giorno mentre leggevo bellamente in terrazza l' ho appoggiato un minuto appena per rientrare in casa per aprire la porta, e al ritorno l'ho trovato bloccato. Non avendomi mai dato problemi nei 5 mesi precedenti, la spiegazione che mi sono data è stata di averlo lasciato al sole. Immensa delusione. Con un libro "vero" non sarebbe mai successo. E qualunque sia stato il vero motivo, un libro  "vero" non ti si bloccherà MAI e non ti lascerà mai per strada.  Da quel momento io e il Kobo siamo entrati in crisi. L'ho resettato ed è ripartito. Per un po' ha continuato a bloccarsi ma prima che mi decidessi a portarlo all'assistenza è tornato sulla retta via. Però qualcosa in me si era incrinato. Non mi sarei mai più potuta fidare al 100%. E se fossi stata in viaggio e non si fosse sbloccato? Sarei rimasta senza la mia scorta di libri. Sarei ovviamente sopravvissuta, ma che due palle. Un libro vero non ti abbandona mai. Per mia fortuna o sfortuna ho una memoria corta e non serbo rancore a lungo e siamo tornati in buoni rapporti. Però... rimane sempre quel però.
  4. Acquistando quello che fondamentalmente è un file, non avrete mai un'idea precisa di quante pagine totali sia il libro, ne quante ne leggerete di volta in volta, perché vedrete tutto in percentuali e in base alla vostra velocità vi dirà quanto vi mancherà alla fine in termini di ore o minuti. Insomma l'idea delle dimensioni di un libro rimane sempre molto vaga.
Questi sono i miei pro e contro dopo il nostro quasi primo anno di vita insieme.
Non sono entrata nei dettagli tecnici, perché non credo di essere la persona più adatta . La cosa più tecnica che posso dirvi è che ho un Kobo Touch, il modello più basico che ci sia, con  1 GB di spazio disponibile per memorizzare i contenuti (1.000 eBook) e che a differenza un tablet i vostri occhi non si affaticheranno perché lo schermo non è retroiluminato, avrete proprio la sensazione di leggere un libro vero. 
Nel caso vi interessi ci sono alcune opzioni, tra cui le statistiche di lettura e il SUDOKU (amo).
Se avete altre curiosità non fatevi problemi a chiedere!

Intanto buone letture a tutti!





lunedì 17 novembre 2014

Diario di una vegetariana nella terra dei carnivori #21: Tortelli di zucca



Questo post  sarà l'ennesima puntata de "io e la mia ossessione per la zucca". 

Sarà perchè niente fa più autunno della zucca, sarà  per la sua versatilità sia nei dolci che nei salati, ma non mi stanca mai.

Come accennavo nel post precedente un mio grande cruccio era quello di non essermi ancora mai cimentata nei tortelli di zucca, anche se non proprio tipici delle mie parti .
Incrociando decine di ricette presenti in rete (è incredibile quanti modi esistano per cucinare lo stesso piatto), ho battezzato il mio "metodo" , sperando di avvicinarmi il più possibile a quello mantovano (che sarebbe l'originale da quanto ho capito) e direi che già al primo colpo sono rimasta soddifattissima!  Ho mangiati la versione originale solo una volta e tanti anni fa, però per quel che ricordo si avvicinano molto.
Ora, se qualche mantovano capitasse su questo post non me ne voglia, anzi eventuali correzioni sono mooolto gradite!

Tortelli di zucca 

Ingredienti per 8 persone:

500 g di polpa di zucca mantovana
50 g di amaretti
50 g di mostarda mantovana
50 g di parmigiano reggiano
sale q.b.
pepe macinato q.b.
scorza di limone non trattato q.b.
mezzo cucchiaino di noce moscata
1 tuorlo
5 uova
500 g di farina


Preparazione

Per prima cosa prepariamo il ripieno che andrà lasciato riposare in frigo per una notte!

  • Laviamo la buccia della zucca e successivamente la tagliamo a fette e la puliamo dai semi
  • Inforniamo le fette di zucca per mezzora a 180 ° (è bene controllare, deve arrivare ad essere morbida e non bruciata ovviamente)
  • Ora che la zucca si sarà ammorbidita con una forchetta possiamo spolparla facilmente in una ciotola 
  • Aggiungiamo gli amaretti polverizzati, la mostarda tritata finemente, il parmigiano, il sale, il pepe, la scorza del limone e la noce moscata e il tuorlo
  • Con una forchetta o un cucchiaio "pestiamo" la zucca e amalgamiamo tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo. Se dovesse risultare troppo bagnato o liquido possiamo aggiungere del pan grattato. 
  • Lasciamo riposare il ripieno nel frigo per una notte
  • Per la pasta uniamo le uova (è importante che siano a temperatura ambiente!) alla farina e la lavoriamo fino ad ottenere un bel panetto, che non deve risultare "appiccicoso", e lasciamo riposare al coperto per 30 minuti
  • Tiriamo bene la pasta, un po' alla volta altrimente si seccherà prima di riuscire a chiudere il tortello, e tagliamo dei quadrati mediamente grandi circa 5/6 cm, li riempiamo col composto di zucca e li pieghiamo in due in modo da ottenere un triangolo. Ora chiudete il tortello intorno al dito. Questo passaggio, se non siete pratici, e più difficile da spiegare che a farlo . Ma ci provo al massimo cercate su Youtube che c'è di tutto e ci sarà anche questo.                 Comunque come vi dicevo prima, chiudiamo il triangolo intorno all'indice  e poi rovesciando il nodo, sempre con l'indice, i bordi vi verranno automaticamente  all'insù . O almeno così dovrebbe essere.
Si possono surgelare, io ho sempre la mia scorta di tortelli nel freezer (può sempre tornare comodo quando meno te lo aspetti) o cucinarli come qualsiasi pasta all'uovo e condirli con burro e salvia.


Buon appetito!


Scusate la bassissima qualità della foto, ma una volta a tavola non si vedeva l'ora di mangiarli e così non ho avuto tempo di studiare l'angolatura migliore...


venerdì 7 novembre 2014

Diario di una vegetariana nella terra dei carnivori #20: Orzo con zucca e amaretti

Torno dopo lunga mancanza di ispirazione e motivazione,  con una ricetta. Mangiare e pasticciare in cucina è una di quelle cose che mi fa tornare sempre l'entusiasmo, come credo alla maggior parte delle persone d'altronde.
L'idea viene in realtà dalla voglia di fare i tortelli di zucca, in cui prima o poi mi cimenterò, ma mancava la benedetta mostarda mantovana. E se devo mettermi a fare un lavoro del genere (la sfoglia e il ripieno), lo devo fare per bene, mica con quello che capita.
Quindi, che cosa mi avanzerà mai? Zucca e amaretti.
Da qui ho smanettato un po' in rete su come poter sfruttare i due ingredienti, giusto come punto di partenza e poi via che sono partita, di testa mia però. E' venuto un piatto veramente, ma veramente super chic, che sicuramente alla prima occasione festiva proporrò!


ORZO CON ZUCCA E AMARETTI
(super veloce)


Ingredienti per 2 persone:
  • 150 g di orzo
  • 400 g di zucca, già pulita
  • 5 foglie di salvia
  • un cucchiaino di noce moscata
  • un cucchiaino di cannella
  • 10 amaretti
  • sale q.b.
  • 2 cucchiai di olio evo
Preparazione:
  • In un pentolino metti a bollire l'acqua e aggiungi sale, orzo e zucca tagliata a dadini per 20 minuti e fai in modo che l'acqua si sia asciugata nel frattempo
  • Aggiungi la salvia tritata, la noce moscata, la cannella, gli amaretti sbriciolati (io personalmente mi diverto molto a "prenderli a pugni" dopo averli messi in un sacchettino, che ci volete fare..) e olio e mescola bene.
  • Impiatta , se voi gradite (io no) spolverate del parmiggiano o reggiano o degli amaretti precedentemente tenuti da parte, e mangia.
E' veramente un primo piatto straveloce, sano perché non c'è burro, vi basterà sporcare una sola pentola e in queste giornate grigie e piovose un bel piatto colorato e dolce aiuta non poco ! Provatelo e fatemi sapere!


lunedì 22 settembre 2014

Summer ending in Viareggio

                            Una "cartolina" un po' particolare da Viareggio del 12 Settembre

Il mio ricordo di appena 10 giorni fa, 

con affetto.



mercoledì 17 settembre 2014

Diario di una vegetariana nella terra dei carnivori #19: Hamburger veg di lupini

Se siete vegetariani/vegani sicuramente saprete cosa sono i lupini, essendo una buona fonte vegetale proteica, ma non sentendomi così presuntuosa da pensare che tutti si siano informati al riguardo vi spiego velocemente di cosa parlo.
LupiniEssendo legumi, anche i lupini rientrano tra gli ortaggi energetici, assicurando ben 114 kcal per 100 grammi di prodotto, con il 69% di acqua, il 16,5% di proteine, il 7% di carboidrati ed il restante 6,5% diviso tra fibre e grassi.
I lupini fungono da miniera di sali minerali, in particolare ferro e potassio, oltre a presentare una modesta quantità di vitamina B1.
Li trovo al supermercato sia in versione salamoia in busta che in versione secca.  Ovviamente le ho provate entrambe e siccome da secchi ci vogliono circa 4 giorni prima che siano pronti (perché dopo l'ammollo e la cottura sono amari da morire e necessitano di essere messi in acqua che dovrà essere cambiata 2 volte al giorno per almeno 3 giorni, quindi non proprio adatto a tutte le esigenze) vi consiglio di comprarli pronti, al massimo se li trovate, come la sottoscritta, esageratamente salati lasciateli una notte in ammollo che passa la paura.
Siccome ogni volta che ne ho voglia mi ritrovo aperte confezioni che basterebbero per giorni e giorni, per evitare di mangiarli consecutivamente per svariati pasti sempre allo stesso modo, mi preparo degli hamburger veg molto sfiziosi. Vi dico sin da subito che non hanno l'intenzione di imitare gli hamburger di carne, neanche mi interessa farlo, c'è già la Valsoia (che non apprezzo come marchio) che ci pensa, io grazie al cielo ho superato quella fase da tempo.

Questa è la ricetta che vi propongo per i miei


Hamburger veg di lupini




Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/benessere/lupini.html
 


Ingredienti per 2 persone
  • 160 g di lupini già cotti e sbucciati (da voi, perché non li troverete MAI in commercio senza buccia)
  • 300 g di patate da bollire
  • una piccola cipolla
  • una carotina
  • sale q.b.
  • un cucchiaino di curcuma
  • un cucchiaino di paprika
  • 3 cucchiai di olio
Preparazione
  • Lessa le patate e poi sbucciale
  • Frulla tutti gli ingredienti
  • Metti il composto in frigo a riposare per un paio di ore
  • Forma degli hamburger delle dimensioni che preferisci
  • Cuoci al forno per 30 minuti a 200° girandoli a metà cottura
                          
Per me sono gustosi, sani, mi soddisfano e costa poco farli, a differenza di quelli che troverete al NaturaSì che si aggirano sui 6 Euri a confezione. Io ne tengo sempre un paio nel freezer per le volte che non ho tempo o voglia di mettermi a cucinare, super comodi.
Se li provati fatemi sapere se vi sono piaciuti!

domenica 7 settembre 2014

Della serie parliamo di serie tv: FARGO



Ultimamente non ho avuto abbastanza stimolo per scrivere sul blog, forse perché non ho avuto grandi cose da condivedere, ma questa scoperta merita davvero e mi sento di consigliarla al 100%.
Fargo
Fargo è una serie tv, in realtà una miniserie, di carattere noir, ovviamente di produzione "ammerigana" , tratta dall'omonimo film diretto dai miei amatissimi fratelli Coen  e uscito nel 1996. Che io non ho visto, ma lo recupererò il prima possibile.  Ho comunque ritrovato non poche somiglianze sia nello stile, che nell'umorismo nero nero, che nel carattere di certi personaggi con "Non è un paese per vecchi", tanto per darvi un'idea.
Vi racconto in breve la trama: siamo nel 2006, in un freddo e innevato Minnesota, quando il killer Lorne Malvo arriva in città. E il caso vuole che la sua strada si incroci con quella di Lester Nygaard, un assicuratore mediocre in tutto, lavoro e affetti. Da qui si scateneranno una serie di omicidi, che sconvolgeranno la tranquilla cittadina di Bemidji, fino a quel momento ovattata dal bianco della neve. A cercare di mettere in ordine i pezzi del puzzle per trovare i responsabili dei delitti sarà la giovane poliziotta Molly Solverson, l'unica intenzionata realmente ad andare fino in fondo.
Ora, potrei forse convincervi molto facilmente dicendovi che il killer è interpretato da  Billy Bob Thornton e l'assicuratore Lester da Martin Freeman, ma la serie è molto più di questo. Per carità loro fanno il loro "lavoro" in maniera magistrale.
Ma anche l'ambientazione creata è talmente forte e parte della storia che è come se fosse un altro personaggio, i toni della sceneggiatura cupi e contorti allo stesso tempo, fanno sì che non sai MAI cosa aspettarti ( ho letto che la trama differisce da quella del film) e non riesci a staccarti dallo schermo fino alla fine.
Lo stesso ideatore  Noah Hawley la presenta al pubblico più che come una serie come un film di 10 ore (sono in tutto 10 episodi, in media da 50 minuti l'uno).
Why Fargo the TV show is basically Fargo the movie
A luglio è stata annunciata la produzione della seconda stagione, e siccome questa prima è autoconclusiva, sarà ideata come un prequel, ambientato negli anni '70, ai tempi di una vicenda a Sioux Falls  accennata dal padre di Molly in un dialogo con Malvo in un episodio, e con appunto i genitori di Molly tra i protagonisti.
 
Non voglio dilungarmi oltre, ma se come me, e altro mezzo mondo, vi sentite ancora un po'orfani di Breaking Bad, questa serie è quello che vi ci vuole (troviamo anche Saul Goodman, nato Jimmy McGill).
E se mi sbaglio, tornate pure qua per insultarmi.
Un difetto? Dura troppo poco, e mi sento nuovamente orfana,  in attesa della prossima stagione.
fargo-640.jpg -
E a voi quale serie tv vi sta appassionando al momento? Si accettano suggerimenti!

martedì 5 agosto 2014

BOOKMOOCH : che cos'è, come funziona e perchè crea dipendenza

Bookmooch è un sito di cui si sente parlare da poco e da pochi. Se siete dei lettori molto più che occasionali come la sottoscritta, forse lo conoscete già. In caso contrario cercherò di illuminarvi al riguardo.
Non è altro che un sito con lo scopo di scambiarsi libri tra utenti, in Italia e anche all'estero. E fin qua niente di sconvolgente, ma aspettate che vi spieghi come funziona il meccanismo di scambio.
Voi vi iscrivete, nome, indirizzo e indirizzo mail fondamentale (perché sarete sempre avvisati tramite email) .
Poi vi create il vostro catalogo coi libri di cui desiderate sbarazzarvi.
Ogni libro che metterete in lista vale 0,10 punti e ogni libro che vi sarà richiesto varrà un punto.
I punti vi serviranno a chiedere a vostra volta il libro che vi interessa, a chiunque vogliate, perché il punto ve lo potete spendere come cacchio ve pare!!!!!
Gli scambi con l'estero, che non tutti accettano (io no), valgono 3 punti.

Ovviamente possono capitare un po' di inghippi, tipo che sì vi potete creare anche una lista dei desideri perché in teoria vi dovrebbe arrivare una mail per avvisarvi in modo da poter arrivare a chiederlo prima degli altri, ma almeno a me non arrivano.  Poi voi lo chiedete, ma dovete aspettare che dall'altra parte si accetti la richiesta e i tempi potrebbero non essere celeri. Comunque in caso vi venga rifiutata la richiesta il punto vi sarà ricaricato (ci mancherebbe). Guardate sempre a quando risale l'ultimo acceso nel profilo del proprietario del libro di vostro interesse. Che se non entra da mesi non è di certo bel segno, capite anche voi il perché. 
Quando spedite il libro lo comunicate attraverso la funzione che troverete e quando lo ricevete idem. Se vi aggrada potete anche lasciare un commento un po' più personale e magari fare un saluto, così per educazione, se è andato tutto bene e di come vi è arrivato il libro .
Che altro... E' più difficile a dirsi che a farsi.
Allora vi racconto la mia breve esperienza e di come i primi giorni entravo nel sito ogni due per tre.
Comincio col dire che io ho messo titoli abbastanza appetibili (tranne un paio che infatti nessuno dopo ancora due settimane m'ha chiesto). Da qui a poco, forse un'ora, mi è stato richiesto il primo. Il primo punto evvai! In due giorni ho spediti 6 libri! Anche se purtroppo vedo che ancora 3 non sono arrivati e la cosa mi disturba perché per colpa delle poste temo che i miei feedback andranno a rovinarsi brutalmente...
Una volta accumulati punti io mi sarei presa tutto, infatti la scelta è vasta e tra i titoli si può trovare la qualunque. Io ho trovato (con molta perseveranza) persino due libri che avevo nella lista dei desideri, uno di Murakami e uno di McEwan. Mica roba da poco! Non vi accontentate del primo titolo che vedete.
Poi per fortuna dopo  i primi giorni ho riacquistato il controllo della situazione, vuoi un po' che i miei punti stavano per finire e almeno uno di sicurezza lo tengo in caso venga fuori un Neil Gaiman o qualcosa di imperdibile (sono ottimista) e un po' volevo aspettare di vedere come andavano a finire gli scambi che avevo iniziato prima di cominciarne altri. E vi garantisco che su 4 libri che mi sono arrivati finora 3 sono praticamente perfetti, anche se non dell'edizione più recente, ma è l'ultima cosa che m'importa.
Per chi di voi non lo sappia, anch'io l'ho scoperto da poco, vi informo che per spedire i libri (fino a 2 kg) esiste una tariffa di spedizione molto economica a € 1,28. Basta solo scrivere sulla busta in maniera ben leggibile PIEGO DI LIBRI.  E questo sarà tutto quello che dovrete spendere.  Quindi capite anche voi la convenienza della situazione.

Non mi viene in mente altro da dirvi al riguardo, ma se avete bisogno chiedetemi pure!
E se vi va raccontatemi delle vostre esperienze!
Spero di esservi stata utile, alla prossima!

lunedì 4 agosto 2014

Monday Favorites #11

Agosto è iniziato ma l'estate ancora no... Bene dopo le lamentele meteorologiche da sciura passiamo alle cose belle di un lunedì d'estate, di chi è ancora a casa in città...


Iniziamo con un po' di colore allegro sulle unghie, confidando nell'efficacia della cromoterapia...




Sicuramente grandi soddisfazioni (ovviamente si parla solo di frivolezze) è un frullato di una pesca matura stranamente al punto giusto con un paio di albicocche. Buono che più buono non poteva venire. Avendoci messo pochissima acqua è venuto molto polposo, e i semi di chia ci stavano bene.
Il tutto accompagnato da un bel libro della cara Banana trovato un paio di settimane fa al Libraccio al 50 % anche se in perfette condizioni. Sì sono consapevole di essere in fissa con autori jappo...




Serie del periodo, di cui mi mancano le ultime 2 puntate, che spero di concludere stasera (non so perchè arrivo alle season final sempre di lunedì) è ORANGE IS THE NEW BLACK.  Per noi tutti ancora orfani di Breaking Bad è quel che ci vuole per rimettersi in carreggiata con una bella serie americana. Sia chiaro che non sto dicendo che sia allo stesso livello, perchè credo sia difficilmente raggiungibile.
Però ci piace!


La canzone che mi gira in testa è molto banalmente la sigla di Orange is the new black.
E' stato un amore anche questo inaspettato, e cresciuto col tempo. 



Di lunedì c'è sempre bisogno di farsi due risate, e c'è sempre Violetta Rocks che ci viene in soccorso. Sarò monotona ma non ne sbaglia una la ragazza.


Non c'è altro mie care e miei cari, alla prossima e buone ferie ai più fortunati . E tanta solidarietà a tutti gli altri!

domenica 3 agosto 2014

Voglia di leggere #18: L'incolore Tazaki Tsukuri e i suoi anni di pellegrinaggio, di Haruki Murakami

L'incolore Tazaki Tsukuri e i suoi anni di pellegrinaggio, di Haruki Murakami, edito da Einaudi nel 2014, € 20,00 per 260 pagine

Arrivata anche quest' ultima opera  a nutrire la mia "collezione" sempre crescente di libri di Murakami, in occasione del mio xxesimo compleanno, non ho potuto aspettare di finire nient'altro e quindi cominciarlo e finirlo in poco tempo, come qualsiasi altro romanzo dell'autore, anche 1Q84 con le sue 700 pagine abbondanti.




Il romanzo è tutto narrato in prima persona dal punto di vista soggettivo del nostro protagonista Tazaki Tsukuri, che troviamo avvicinarsi alla soglia dei quarant'anni, con un suo stabile equilibrio  tra lavoro e l'amica/amante Sara. 
Sara però sente che qualcosa lo frena e lo spinge ad affrontare un suo importante trauma affettivo del passato per vivere bene il loro futuro insieme.
E qui inizierà il lungo pellegrinaggio di Tsukuri, accompagnato dalla stupenda melodia di Liszt "Le mal du Pays" parte di Anneés de pelégrinage, ripercorrendo gli anni di una fortissima e a suo modo unica amicizia di questo gruppetto composto da 2 ragazze e 2 ragazzi oltre lui, Shiro, Aka, Ao e Kuro, di come inspiegabilmente l'abbiano escluso da un giorno all'altro e di come sia arrivato a toccare il fondo pensando per mesi di morire.
Per poi sopravvivere e andare avanti bene o male fino ad ora, e trovare la giusta motivazione (un po' un'imposizione di Sara) per rintracciarli e parlare singolarmente con ognuno di loro per darsi finalmente delle risposte e capire se in lui ci fosse qualcosa di sbagliato.
Oltre che un viaggio fisico, recandosi addirittura fino in Finlandia, sarà per Tsukuri soprattutto un viaggio personale in cui scoprirà chi è veramente e quello che vuole, e noi con lui.
Ovviamente come in ogni libro di Murakami non ci viene mai svelata la conclusione, dobbiamo arrivarci da soli e quindi rimane molto libera a più interpretazioni.

Inutile dirvi che per me leggere questo romanzo è stato veramente un grande piacere, me lo sono proprio goduto.
Murakami si discosta dal suo solito surrealismo  per tornare un po' alla malinconia di Norwegian Wood (non così tanto però!), troviamo  più aspetti legati agli stati d'animo e alla difficoltà di crescere, in una fase della vita in cui si diventa adulti e trovarsi da soli è la cosa più spaventosa che ci possa accadere. Ma nonostante affronti temi più reali e concreti  riesce comunque a tenere noi lettori incollati alle pagine per sapere come potranno sciogliersi certi nodi legati a questioni misteriose.

E poi il tema delle amicizie perse per strada mi è mooolto vicino in questo periodo della mia vita...

Neanche a dirlo lo stra consiglio.

martedì 15 luglio 2014

Diario di una vegetariana nella terra dei carnivori #18: Pizza Hummus

L'altra sera, ad una cena tra amici, si parlava dell'alimentazione vegetariana... strano vero? La gente ancora dopo anni si chiede cosa cacchio mangio, vedendomi per nulla sciupata (...).
Vai te a spiegare che ti dai alla pazza gioia, che non c'è nulla della carne che mi manca perché ho tutto il resto del commestibile (ed è molto di più) .
E una cosa che ho riscontrato tra le persone più di una volta, è l'idea che i panini non sarebbero più la stessa cosa senza un buon salume (avete presente i salumi emiliani?).
Allora mi è venuto in mente l'hummus, lo amo e lo trovo un buon sostituto al prosciutto (in realtà molto più sano anche se non ha la consistenza solida, ok sì non c'entra però provate) come parte proteica (contiene ceci) per un bel paninazzo! Però mi rendo conto che i cibi etnici possano non essere di gradimento a tutti, così eccomi qua a proporvi una versione più nostrana (non odiatemi, l'hummus classico rimane sempre nel mio cuore...).


Pizza Hummus





Ingredienti:

  • 40 gr si semi di sesamo   
  • 1 spicchio di aglio
  • un rametto di prezzemolo
  • due bicchieri di acqua
  • 2 cucchiai di olio
  • sale a piacere
  • 15 pomodori secchi
  • 80 gr di ceci secchi (oppure circa 160 gr già lessati) 

Preparazione
  • Come prima cosa lascio i ceci secchi a mollo per almeno una notte.
  • Lesso i ceci per circa un'oretta mentre mi dedico al resto.
  • Per l'hummus serve la tahin (crema di sesamo), ma io non la compro mai, prima di tutto perché le quantità per una sola persona sono esagerate, costa non poco, e quella che mi faccio in casa la preferisco mille volte e mi posso fare solo quello che so che mangerò. Che il cibo non si spreca! E poi è una cavolata: basta tostare i semi di sesamo in un padellino finchè non li si sente scoppiettare (tipo pop corn), avendo l'accortezza di non farli bruciare perchè diventerebbero amari, metterli in un blender con l'acqua (qui siccome aggiungerò altro mi serviranno 2 bicchieri) , l'olio, l'aglio, un cucchiaino scarso di sale e il prezzemolo, e frullare tutto.
  • Questa operazione occorrerà ripeterla almeno 5 volte, perché gli ingredienti si sparpaglieranno per tutte le pareti del blender, anche in alto, quindi ogni 30 secondi consiglio di spegnere e con un cucchiaio spingere tutto di nuovo verso il basso in modo che le lame possano avere sempre tutti gli ingredienti da frullare per bene. Vedrai che alla quinta volta non ci saranno più semi appiccicati sul coperchio del blender e sarà tutto più omogeneo. In caso contrario continua a frullare finchè lo sarà.  
  • Ora che la simil tahin è pronta aggiungi i pomodori secchi e i ceci lessati e frulla sempre come prima, finchè il composto non sarà omogeneo.
Ideali per un panino con magari della melanzana grigliata, o anche spalmata sui crackers o ancora per tocciare le verdure crude, magari per un aperitivo. 
 Io l'ho messa in tavola così (avevo fretta)!
 (Da notare la strisciata di una forchetta, perché qualcuno non ha saputo resistere)


lunedì 14 luglio 2014

Monday Favorites #10

Che fatica che ci vorrà questo lunedì... piove, piove, tutti i santissimi giorni piove...
Luglio dove seeeeeeeeeiiiiiiiiiiii???????????
Prima cosa bella di oggi è stato il tempo della corsa: un ritmo medio di 6.6 minuti per km... Ho ancora tanto da migliorare, ma in 2 mesi (mezza maratona 14 settembre con tempo massimo di 2 ore e mezzo) ce la posso e ce la voglio fare!
Foto di Etsy che mi ha flashata e che non riguarda l'articolo in vendita ( carta adesiva per la parete) ma bensì la rete del letto, ridipinta di un bellissimo blu/azzurro e adibita a porta foto/cartoline/biglietti. Cioè ditemi voi se non è uno spettacolo? La devo troppo fare!
Self adhesive vinyl temporary removable wallpaper- Circles lattice pattern print  - 034

mercoledì 9 luglio 2014

Diario di una vegetariana nella terra dei carnivori #17: Cous cous vegetariano

Ricordo ancora la prima volta che mangiai questo piatto, praticamente nella sua terra d'origine.  Bè, non esattamente, in un luogo però dove il cous cous è il piatto forte, in tutte le sue forme, e ogni anno si tiene anche un famoso festival dedicatogli. Sto parlando ovviamente di San Vito Lo Capo (in provincia di Trapani).
Sono passati ben nove anni, ma ricordo tutto benissimo . Il ristorante arabo, la brezza serale e la gioia di aver scoperto qualcosa di buonissimo. Così buono che una volta tornata a Bologna ho provato a ricrearlo 1000 volte. 
Ed ecco a voi la mia ricetta con qualche aggiunta! 
Cous cous vegetariano


Ingredienti (per 2 persone)
  • 100 g di cous cous (il mio è di quello precotto)
  • 60 g di ceci secchi
  • un peperone
  • una melanzana
  • 50 g di pinoli
  • 50 g di uvetta
  • olio
  • sale
Preparazione
  • Lasciare a mollo i ceci per una notte
  • Cominciamo col cuocere i ceci che vorranno il tempo di cottura più lungo, almeno 40 minuti.
  • Ungere il cous cous e sgranarlo ben bene con una forchetta (vanno bene anche le mani se non si ha paura di sporcarsi)
  • Tagliare le verdure e farle cuocere in padella con un cucchiaio di olio fino a che non si saranno ammorbidite per bene. Verso la fine aggiungere sale, pinoli e uvetta.
  • Cuocere il cous cous secondo le indicazioni che troverete sulla confezione. Potrebbero cambiare da marca a marca, ma io di solito faccio bollire dell'acqua a seconda delle quantità, butto il cous cous e lo cuocio per 5 minuti, poi lascio riposare per altri 5 minuti, stando sempre attenta a sgranarlo per evitare che si formino grumi.
  • Mescolare tutti gli ingredienti insieme e servire!

Buon appetito! 

martedì 8 luglio 2014

Meravigliarsi sempre come bambini che vedono tutto per la prima volta

Meravigliarsi sempre. Vedere con gli occhi dei bimbi, come se tutto fosse nuovo, anche se in realtà è  la strada che facciamo tutti i giorni.
 Son cose che in lente e uggiose giornate estive possono risollevare il cuore.



Prendersi un momento per fermarsi e notare i dettagli e immaginarsi mondi, storie e persone.








Anche fermi, da un solo punto, si possono vedere tante cose.
Basta solo andare oltre la patina dell'abitudine.


lunedì 7 luglio 2014

Monday Favorites #9

 Buon inizio di settimana a tutti!
Finalmente siamo in luglio, e oserei dire un luglio graziato dal caldo. Oggi in realtà il clima estivo si fa sentire, ma io son più contenta così, non odiatemi ma altrimenti che Estate sarebbe?
La prima cosa preferita di questo lunedì è sicuramente la corsetta mattutina. E per mattutina intendo letteralmente all'alba. La fatica di tirarsi su dal letto viene sicuramente ripagata (e anche "deppiù") dalla pace dei sensi, in quel momento, mentre la maggior parte della gente ancora dorme,  sembra che il mondo sia solo mio. Poi aggiungeteci che ho la fortuna di abitare una zona molto verde.  Insomma inizio ideale. (foto di fine corsa, circa 6:40)



Tornare a casa, e dopo una bella doccia, fare una meritata colazione spulciando tra i blog che seguo, e trovare a sorpresa un post nuovo di Zerocalcare, dopo mesi di assenza, con un anticipazione di alcune tavole del nuovo libro, che uscirà in autunno, credo e spero. Quanto mi è mancato. Se ve lo siete perso o non conoscete Zerocalcare tiè, beccatevelo per intero  qui ! E un assaggio qui sotto.



Per un lunedì, uno solo, vorrei inserire tra i preferiti un video del tubo che non sia di Violetta Rocks, ma non ce la posso fare.
Due risate per iniziare la settimana, cosa può esserci di meglio? (Anche se a me in realtà il film è piaciuto...)

 Di conseguenza quale potrà mai essere la canzone del giorno se non "Once upon a dream" versione di Lana Del Rey, dalla colonna sonora del film disneyano di cui sopra?


Libro del giorno, che mi sta piacendo non poco, e scorrevolissimo come mai avrei potuto immaginare, è "Fight Club" di Chuck Palahniuk (di cui avevo già letto "Ninna nanna", clicca qui per  opinione al riguardo)

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Bene ragazzuoli e ragazzuole, per questo lunedì con le frivolezze mi fermo qui.
Alla prossima !

domenica 6 luglio 2014

Voglia di leggere #17: L'arte di correre, H. Murakami

Mamma mia quanto sono rimasta indietro con questa "rubrichina" dedicata alle mie personalissime opinioni sui libri letti... di almeno 7/8 libri. E mi dispiace un sacco, soprattutto per me, perché è un ottimo modo per fermare i pensieri e emozioni che questi libri mi hanno lasciato. Infatti avendo un buon ritmo di lettura ho paura di perdere memorie per strada per necessità di lasciare spazio ad altro nel mio cervellino...
Poi magari a qualcuno ogni tanto può far comodo un parere in più, in mezzo alla marea di mille altre opinioni.

Di questo però non volevo aspettare a buttare giù due righe.
Primo motivo perché scritto da Murakami Haruki, autore che amo.
Secondo motivo perché anche se apparentemente più semplice rispetto alle solite opere in cui si cimenta, in realtà non lo è (Murakami semplice.. ma quando mai?), e non vorrei che mi passassero di mente alcuni spunti.
Terzo motivo, il più ovvio tra tutti, perché l'ho amato e divorato, e ve lo consiglio, in un periodo in cui è possibile che le persone abbiano più tempo per dedicarsi alla lettura  con ferie in vista, finalmente...

L'arte di correre, di Haruki Murakami, edito da Einauidi (versione SuperET a €11,00), 156 pagine


 



Innanzitutto conoscete Murakami?
Se no, non vi consiglio di cominciare da questo, non tanto perché non sia all'altezza, ma perché non è un romanzo, ma bensì un saggio autobiografico di un tale che quindi per voi non rappresenta nulla.
Se sì, e se non avete già provveduto, dovete leggere assolutamente questa sua opera, neanche tanto recente (2007), perché vi permetterà di conoscere questo celebre autore nipponico, sia per il suo approccio verso la scrittura, sempre in parallelo con l'attività podistica appunto, in parallelo a sua volta con quello che è il suo atteggiamento verso la vita stessa.
Questa sua passione nasce con l'inizio della sua vita da scrittore, a 33 anni, come ci tiene a sottolineare gli anni di Cristo. E ci racconta come nei suoi 25 anni seguenti, ovvero fino agli anni di uscita del libro, il suo approccio verso essa sia cambiato, ci si sia allontanato, per poi tornare. Di accettare come il corpo reagisca in modo diverso con lo scorrere degli anni e i margini di miglioramento scompaiano, e nonostante ciò ricavarne soddisfazioni e insegnamenti.
Io amo la corsa, anche se non ho mai corso una maratona (per ora), e ci sono passaggi che rendono alla perfezione i pensieri e gli stati d'animo che possono sopraggiungere. E lo ringrazio per sentirmi meno una schiappa, perché se Murakami ha le stesse mie difficoltà allora sono ok.
Affianca il metodo della corsa al metodo della scrittura in quanto necessitano entrambe della capacità di essere costanti, la forza di superare i momenti di difficoltà e l'abilità di finalizzare i chilometri percorsi ogni giorno, così come le righe scritte, a un progetto a lungo termine.
"Affronto i compiti che ho davanti e li porto a compimento uno a uno, fino ad esaurimento delle forze. Concentro la mia attenzione su ogni singolo passo, ma al tempo stesso cerco di avere una visione globale e di guardare lontano. Perché si dica quel che si vuole, ma io sono un maratoneta.
Come vengano giudicati il tempo che ottengo in gara e il mio posto in graduatoria, come venga giudicato il mio stile, è di secondaria importanza. Ciò che conta per me, per il corridore che sono, è tagliare un traguardo dopo l'altro, con le mie gambe. Usare tutte le forze che sono necessarie, sopportare tutto ciò che devo, e alla fine essere contento di me. Imparare qualcosa di concreto dagli sbagli che faccio e dalla gioia che provo.
Se mai ci sarà un epitaffio sulla mia tomba, e se posso sceglierlo io, vorrei che venissero scolpite queste parole:
Murakami Haruki
Scrittore (e maratoneta)
1949-20**
Se non altro, fino alla fine non ha camminato"
Non so se questo libro mi ha toccato in modo particolare perché da poco ho ritrovato il mio vecchio amore per la corsa, e capisco molto le fasi di alti e bassi, e l'importanza della costanza (è il 90%), ma rende esattamente quello che ho sempre pensato anch'io al riguardo. Correre c'entra  più con la testa che con le gambe.
In questo libro non troverete istruzioni su come correre, consigli tecnici, etc, ma una filosofia di vita, di non mollare mai.  MAI CAMMINARE.
Qui lo scrivo, e qui mi impegno. Mi iscriverò alla mezza maratona di Bologna di settembre.
CURIOSITA':  il titolo giapponese riprende quello di una raccolta di racconti di Ryamond Carver, scrittore che ama tanto, "Di cosa parlo quando parlo d'amore". 


martedì 17 giugno 2014

Voglia di leggere #16: Tutti mi danno del bastardo, di Nick Hornby

Tutti mi danno del bastardo, di Nick Hornby, edito da Guanda nel 2013, pp 65, € 9,00
Tutti mi danno del bastardoPremettendo che Nick Hornby sarebbe il mio autore preferito  se proprio ce ne dovesse essere uno, ma che ero un po' frenata dalla scarsa dimensione del libro in questione (sono sempre stata dell'idea, magari sbagliata, che se un libro è breve sia perché non ci sia molto da raccontare), alla fine sono stata spinta dalla curiosità di perché tutti diano del bastardo al protagonista. Dalla serie: se tutti ti danno del bastardo magari un motivo ci sarà...
Non ho molto da dire su questo romanzo, se così si può definire. Sono arrivata alla fine che mi son chiesta se non fosse stato troncato un po' (molto) a caso. E soprattutto perché sia stata scritta e pubblicata una cosa del genere, tralasciando il nome importante dell'autore. Cioè si può fare tutto solo per soldi? Pensare che abbia scritto sia "Alta fedeltà" che questo libretto, tra l'altro in Italia venduto alla spropositata cifra di 9 euri, ha del deprimente.

La trama ci racconta di come due affermati professionisti Charlie ed Elaine, dopo anni di matrimonio e conseguente figliata, arrivano alla fine del loro percorso insieme, e di come Elaine infama alla grande quindi il suo ex marito sulla rubrica di un giornale, molto apprezzata sia dai lettori che dal direttore. Non si farà problemi a scrivere sia delle mancanze di marito e padre, ma anche come amante. In breve diventerà persino un trend di Twitter #tuttileggonodelbastardo . Una specie di caso nazionale.
In pratica una grandissima stronza, passatemi il termine.
E lui cosa decide di fare? Di aspettare che lei si stanchi, di ignorare offerte radiofoniche per ribattere alle "accuse", insomma portare pazienza...
E' questo un ulteriore motivo di disapprovazione del romanzo. Me lo intitoli "Tutti mi danno del bastardo" e poi ne esci da vittima, cioè tutti quei dettagli privati dichiarati pubblicamente sono anche abbastanza veri, ma da tutto questo ne esci con la pazienza di un santo facendo passare la moglie come la vera bastarda? Mah...
Non sono femminista o di parte, ma sicuramente non avevo bisogno di leggere una cosa del genere, per carità sempre scritto con il solito stile asciutto e brillante di Nick Hornby. 
Scusatemi la brevità della mia opinione ma su 65 pagine scritte in caratteri cubitali, quasi prive di contenuto, ho detto sin troppo.


lunedì 16 giugno 2014

Monday Favorites #8

Lunedì vuol dire solo una cosa: ricominciare. Ricominciare la vita normale di tutti i giorni, dopo probabili bagordi del fine settimana, ricominciare tutte le mie cosine (alimentazione, attività fisica, impegni di varia natura).
Riguardo il blog non so neanche quante settimane sono che non lo riprendo in mano. Ma oggi, lunedì 16 Giugno, è il giorno giusto per ricominciare, nonostante il tempo uggioso faccia venire voglia solo di rintanarsi sotto le coperte.




Cominciamo dal risveglio. L'estate sembra essere finita ancora prima di essere cominciata (tristezza infinita), così almeno per colazione ho ripreso la mia abitudine di una tazzona di tè nero con il latte, cosa per me indigeribile  e impensabile col caldo della settimana scorsa, ed è stato bellissimo ritrovarsi.

Ultimissima cosa riguardante il cibo, è stato super appagante far fuori tutte le verdure a rischio pattume, stufarle 10 minuti e condirci il mio riso integrale. Ne è venuto fuori qualcosa di super allegro e colorato, ma soprattutto sano e leggero. Ideale per il lunedì.






Un dettaglio stupido, che però in momenti di bassa autostima mi fa sorridere, ovvero aver lo smalto sulle unghie dei piedi (cosa per me rara) che si abbina coi pantaloni della tuta, così a caso.






Guardare sull'app del Meteo.it e poter sperare che domattina non pioverà e potrò andare a correre. Sono in astinenza da corsa e le persone intorno a me hanno notato subito che c'è qualcosa che non va. Incrocio le dite e voglio essere ottimista.
Altro piacere ritrovato è questo libro, non tanto per il romanzo in sé e per sé (continuo a rimanere perplessa sull'immensa fama di John Green) ma per il fatto che era da tanto che non leggevo libri cartacei, avendo da smaltire non pochi ebook che avevo comprato nella foga della novità, e anche per le offerte che ogni giorno mi tentano. Grande amore ritrovato.
E come ogni lunedì, per fortuna che c'è Violetta Rocks col suo video su You Tube, dalla serie famoce du risate!
E con questa direi basta così, alla prossima e buona settimana!