martedì 15 luglio 2014

Diario di una vegetariana nella terra dei carnivori #18: Pizza Hummus

L'altra sera, ad una cena tra amici, si parlava dell'alimentazione vegetariana... strano vero? La gente ancora dopo anni si chiede cosa cacchio mangio, vedendomi per nulla sciupata (...).
Vai te a spiegare che ti dai alla pazza gioia, che non c'è nulla della carne che mi manca perché ho tutto il resto del commestibile (ed è molto di più) .
E una cosa che ho riscontrato tra le persone più di una volta, è l'idea che i panini non sarebbero più la stessa cosa senza un buon salume (avete presente i salumi emiliani?).
Allora mi è venuto in mente l'hummus, lo amo e lo trovo un buon sostituto al prosciutto (in realtà molto più sano anche se non ha la consistenza solida, ok sì non c'entra però provate) come parte proteica (contiene ceci) per un bel paninazzo! Però mi rendo conto che i cibi etnici possano non essere di gradimento a tutti, così eccomi qua a proporvi una versione più nostrana (non odiatemi, l'hummus classico rimane sempre nel mio cuore...).


Pizza Hummus





Ingredienti:

  • 40 gr si semi di sesamo   
  • 1 spicchio di aglio
  • un rametto di prezzemolo
  • due bicchieri di acqua
  • 2 cucchiai di olio
  • sale a piacere
  • 15 pomodori secchi
  • 80 gr di ceci secchi (oppure circa 160 gr già lessati) 

Preparazione
  • Come prima cosa lascio i ceci secchi a mollo per almeno una notte.
  • Lesso i ceci per circa un'oretta mentre mi dedico al resto.
  • Per l'hummus serve la tahin (crema di sesamo), ma io non la compro mai, prima di tutto perché le quantità per una sola persona sono esagerate, costa non poco, e quella che mi faccio in casa la preferisco mille volte e mi posso fare solo quello che so che mangerò. Che il cibo non si spreca! E poi è una cavolata: basta tostare i semi di sesamo in un padellino finchè non li si sente scoppiettare (tipo pop corn), avendo l'accortezza di non farli bruciare perchè diventerebbero amari, metterli in un blender con l'acqua (qui siccome aggiungerò altro mi serviranno 2 bicchieri) , l'olio, l'aglio, un cucchiaino scarso di sale e il prezzemolo, e frullare tutto.
  • Questa operazione occorrerà ripeterla almeno 5 volte, perché gli ingredienti si sparpaglieranno per tutte le pareti del blender, anche in alto, quindi ogni 30 secondi consiglio di spegnere e con un cucchiaio spingere tutto di nuovo verso il basso in modo che le lame possano avere sempre tutti gli ingredienti da frullare per bene. Vedrai che alla quinta volta non ci saranno più semi appiccicati sul coperchio del blender e sarà tutto più omogeneo. In caso contrario continua a frullare finchè lo sarà.  
  • Ora che la simil tahin è pronta aggiungi i pomodori secchi e i ceci lessati e frulla sempre come prima, finchè il composto non sarà omogeneo.
Ideali per un panino con magari della melanzana grigliata, o anche spalmata sui crackers o ancora per tocciare le verdure crude, magari per un aperitivo. 
 Io l'ho messa in tavola così (avevo fretta)!
 (Da notare la strisciata di una forchetta, perché qualcuno non ha saputo resistere)


lunedì 14 luglio 2014

Monday Favorites #10

Che fatica che ci vorrà questo lunedì... piove, piove, tutti i santissimi giorni piove...
Luglio dove seeeeeeeeeiiiiiiiiiiii???????????
Prima cosa bella di oggi è stato il tempo della corsa: un ritmo medio di 6.6 minuti per km... Ho ancora tanto da migliorare, ma in 2 mesi (mezza maratona 14 settembre con tempo massimo di 2 ore e mezzo) ce la posso e ce la voglio fare!
Foto di Etsy che mi ha flashata e che non riguarda l'articolo in vendita ( carta adesiva per la parete) ma bensì la rete del letto, ridipinta di un bellissimo blu/azzurro e adibita a porta foto/cartoline/biglietti. Cioè ditemi voi se non è uno spettacolo? La devo troppo fare!
Self adhesive vinyl temporary removable wallpaper- Circles lattice pattern print  - 034

mercoledì 9 luglio 2014

Diario di una vegetariana nella terra dei carnivori #17: Cous cous vegetariano

Ricordo ancora la prima volta che mangiai questo piatto, praticamente nella sua terra d'origine.  Bè, non esattamente, in un luogo però dove il cous cous è il piatto forte, in tutte le sue forme, e ogni anno si tiene anche un famoso festival dedicatogli. Sto parlando ovviamente di San Vito Lo Capo (in provincia di Trapani).
Sono passati ben nove anni, ma ricordo tutto benissimo . Il ristorante arabo, la brezza serale e la gioia di aver scoperto qualcosa di buonissimo. Così buono che una volta tornata a Bologna ho provato a ricrearlo 1000 volte. 
Ed ecco a voi la mia ricetta con qualche aggiunta! 
Cous cous vegetariano


Ingredienti (per 2 persone)
  • 100 g di cous cous (il mio è di quello precotto)
  • 60 g di ceci secchi
  • un peperone
  • una melanzana
  • 50 g di pinoli
  • 50 g di uvetta
  • olio
  • sale
Preparazione
  • Lasciare a mollo i ceci per una notte
  • Cominciamo col cuocere i ceci che vorranno il tempo di cottura più lungo, almeno 40 minuti.
  • Ungere il cous cous e sgranarlo ben bene con una forchetta (vanno bene anche le mani se non si ha paura di sporcarsi)
  • Tagliare le verdure e farle cuocere in padella con un cucchiaio di olio fino a che non si saranno ammorbidite per bene. Verso la fine aggiungere sale, pinoli e uvetta.
  • Cuocere il cous cous secondo le indicazioni che troverete sulla confezione. Potrebbero cambiare da marca a marca, ma io di solito faccio bollire dell'acqua a seconda delle quantità, butto il cous cous e lo cuocio per 5 minuti, poi lascio riposare per altri 5 minuti, stando sempre attenta a sgranarlo per evitare che si formino grumi.
  • Mescolare tutti gli ingredienti insieme e servire!

Buon appetito! 

martedì 8 luglio 2014

Meravigliarsi sempre come bambini che vedono tutto per la prima volta

Meravigliarsi sempre. Vedere con gli occhi dei bimbi, come se tutto fosse nuovo, anche se in realtà è  la strada che facciamo tutti i giorni.
 Son cose che in lente e uggiose giornate estive possono risollevare il cuore.



Prendersi un momento per fermarsi e notare i dettagli e immaginarsi mondi, storie e persone.








Anche fermi, da un solo punto, si possono vedere tante cose.
Basta solo andare oltre la patina dell'abitudine.


lunedì 7 luglio 2014

Monday Favorites #9

 Buon inizio di settimana a tutti!
Finalmente siamo in luglio, e oserei dire un luglio graziato dal caldo. Oggi in realtà il clima estivo si fa sentire, ma io son più contenta così, non odiatemi ma altrimenti che Estate sarebbe?
La prima cosa preferita di questo lunedì è sicuramente la corsetta mattutina. E per mattutina intendo letteralmente all'alba. La fatica di tirarsi su dal letto viene sicuramente ripagata (e anche "deppiù") dalla pace dei sensi, in quel momento, mentre la maggior parte della gente ancora dorme,  sembra che il mondo sia solo mio. Poi aggiungeteci che ho la fortuna di abitare una zona molto verde.  Insomma inizio ideale. (foto di fine corsa, circa 6:40)



Tornare a casa, e dopo una bella doccia, fare una meritata colazione spulciando tra i blog che seguo, e trovare a sorpresa un post nuovo di Zerocalcare, dopo mesi di assenza, con un anticipazione di alcune tavole del nuovo libro, che uscirà in autunno, credo e spero. Quanto mi è mancato. Se ve lo siete perso o non conoscete Zerocalcare tiè, beccatevelo per intero  qui ! E un assaggio qui sotto.



Per un lunedì, uno solo, vorrei inserire tra i preferiti un video del tubo che non sia di Violetta Rocks, ma non ce la posso fare.
Due risate per iniziare la settimana, cosa può esserci di meglio? (Anche se a me in realtà il film è piaciuto...)

 Di conseguenza quale potrà mai essere la canzone del giorno se non "Once upon a dream" versione di Lana Del Rey, dalla colonna sonora del film disneyano di cui sopra?


Libro del giorno, che mi sta piacendo non poco, e scorrevolissimo come mai avrei potuto immaginare, è "Fight Club" di Chuck Palahniuk (di cui avevo già letto "Ninna nanna", clicca qui per  opinione al riguardo)

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Bene ragazzuoli e ragazzuole, per questo lunedì con le frivolezze mi fermo qui.
Alla prossima !

domenica 6 luglio 2014

Voglia di leggere #17: L'arte di correre, H. Murakami

Mamma mia quanto sono rimasta indietro con questa "rubrichina" dedicata alle mie personalissime opinioni sui libri letti... di almeno 7/8 libri. E mi dispiace un sacco, soprattutto per me, perché è un ottimo modo per fermare i pensieri e emozioni che questi libri mi hanno lasciato. Infatti avendo un buon ritmo di lettura ho paura di perdere memorie per strada per necessità di lasciare spazio ad altro nel mio cervellino...
Poi magari a qualcuno ogni tanto può far comodo un parere in più, in mezzo alla marea di mille altre opinioni.

Di questo però non volevo aspettare a buttare giù due righe.
Primo motivo perché scritto da Murakami Haruki, autore che amo.
Secondo motivo perché anche se apparentemente più semplice rispetto alle solite opere in cui si cimenta, in realtà non lo è (Murakami semplice.. ma quando mai?), e non vorrei che mi passassero di mente alcuni spunti.
Terzo motivo, il più ovvio tra tutti, perché l'ho amato e divorato, e ve lo consiglio, in un periodo in cui è possibile che le persone abbiano più tempo per dedicarsi alla lettura  con ferie in vista, finalmente...

L'arte di correre, di Haruki Murakami, edito da Einauidi (versione SuperET a €11,00), 156 pagine


 



Innanzitutto conoscete Murakami?
Se no, non vi consiglio di cominciare da questo, non tanto perché non sia all'altezza, ma perché non è un romanzo, ma bensì un saggio autobiografico di un tale che quindi per voi non rappresenta nulla.
Se sì, e se non avete già provveduto, dovete leggere assolutamente questa sua opera, neanche tanto recente (2007), perché vi permetterà di conoscere questo celebre autore nipponico, sia per il suo approccio verso la scrittura, sempre in parallelo con l'attività podistica appunto, in parallelo a sua volta con quello che è il suo atteggiamento verso la vita stessa.
Questa sua passione nasce con l'inizio della sua vita da scrittore, a 33 anni, come ci tiene a sottolineare gli anni di Cristo. E ci racconta come nei suoi 25 anni seguenti, ovvero fino agli anni di uscita del libro, il suo approccio verso essa sia cambiato, ci si sia allontanato, per poi tornare. Di accettare come il corpo reagisca in modo diverso con lo scorrere degli anni e i margini di miglioramento scompaiano, e nonostante ciò ricavarne soddisfazioni e insegnamenti.
Io amo la corsa, anche se non ho mai corso una maratona (per ora), e ci sono passaggi che rendono alla perfezione i pensieri e gli stati d'animo che possono sopraggiungere. E lo ringrazio per sentirmi meno una schiappa, perché se Murakami ha le stesse mie difficoltà allora sono ok.
Affianca il metodo della corsa al metodo della scrittura in quanto necessitano entrambe della capacità di essere costanti, la forza di superare i momenti di difficoltà e l'abilità di finalizzare i chilometri percorsi ogni giorno, così come le righe scritte, a un progetto a lungo termine.
"Affronto i compiti che ho davanti e li porto a compimento uno a uno, fino ad esaurimento delle forze. Concentro la mia attenzione su ogni singolo passo, ma al tempo stesso cerco di avere una visione globale e di guardare lontano. Perché si dica quel che si vuole, ma io sono un maratoneta.
Come vengano giudicati il tempo che ottengo in gara e il mio posto in graduatoria, come venga giudicato il mio stile, è di secondaria importanza. Ciò che conta per me, per il corridore che sono, è tagliare un traguardo dopo l'altro, con le mie gambe. Usare tutte le forze che sono necessarie, sopportare tutto ciò che devo, e alla fine essere contento di me. Imparare qualcosa di concreto dagli sbagli che faccio e dalla gioia che provo.
Se mai ci sarà un epitaffio sulla mia tomba, e se posso sceglierlo io, vorrei che venissero scolpite queste parole:
Murakami Haruki
Scrittore (e maratoneta)
1949-20**
Se non altro, fino alla fine non ha camminato"
Non so se questo libro mi ha toccato in modo particolare perché da poco ho ritrovato il mio vecchio amore per la corsa, e capisco molto le fasi di alti e bassi, e l'importanza della costanza (è il 90%), ma rende esattamente quello che ho sempre pensato anch'io al riguardo. Correre c'entra  più con la testa che con le gambe.
In questo libro non troverete istruzioni su come correre, consigli tecnici, etc, ma una filosofia di vita, di non mollare mai.  MAI CAMMINARE.
Qui lo scrivo, e qui mi impegno. Mi iscriverò alla mezza maratona di Bologna di settembre.
CURIOSITA':  il titolo giapponese riprende quello di una raccolta di racconti di Ryamond Carver, scrittore che ama tanto, "Di cosa parlo quando parlo d'amore".