sabato 13 luglio 2013

Un sabato pomeriggio

La pesantezza di questo sabato pomeriggio non la so spiegare... Il cielo è di un grigio tendente al giallo, fa caldino ma non abbastanza per essere Vera Estate, e l'unica cosa che sembra vivere al mondo è un'immensa famiglia di cicale, probabilmente sotto la mia finestra 
Potrei mettermi qui ad elencare gli innumerevoli pensieri deprimenti che mi frullano per la testa, ma non sarebbe d'aiuto a nessuno,  a me per prima, quindi faccio cosa?
Mi rimangono solo 12 minuti gratis col cellulare da qui ad agosto, quindi meglio evitare di rompere le palle a qualcuno, che con whatsApp non c' è mica gusto.
Finire l'esilarante libro che ho a metà sul comodino? Ma la testa va troppo per i cavoli suoi, e seguire due pagine di fila sarebbe un'impresa epica.
Potrei cercare i voli aerei che costano meno e organizzare una vacanza tipo a Düsseldorf o Francoforte, ma nessuno mi prenderebbe sul serio (io lo farei davvero).
Mettermi a guardare qualche serie tv, ma avendo finito di vedere da troppo poco l'ultimo episodio di Hannibal ho bisogno di tempo per metabolizzare questo senza aggiungere altra carne al fuoco.
Cucinare? Ma non avendo per niente fame per una volta nella vita, preferisco evitare, dal momento che poi dovrei mangiare tutto io.
E' in questi momenti che mi viene l'ispirazione per iniziare delle missioni impossibili. Tipo pulire quegli angoli della casa irraggiungibili , mettere in ordine i cassetti o addirittura andare alla ricerca di almeno un costume da mare.
Anche se è l'opzione che mi farà ulteriormente deprimere mi butterò sull'ultima, la ricerca del costume,  almeno esco da questa cacchio di tana che è diventata casa mia, poi non troverò una mutanda abbastanza coprente per il mio sedere, mi ci incazzerò  e andrò in libreria a comprarmi un libro che Dio solo sa quando leggerò.
E finalmente sarà arrivata l'ora di non mangiare e poi di uscire, perché dopotutto almeno è Sabato.
 
 
 

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