mercoledì 11 febbraio 2015

"Better call Saul". L'attesa è finita, primissimi deliri e impressioni.


Se siete dei patiti di "Breaking Bad" come me, e altri milioni e milioni di persone al mondo, scommetto che avrete già visto i primi due episodi dello spin-off  "Better call Saul" (andati in onda in USA la scorsa domenica e di seguito il lunedì) , avendo avuto il miglior debutto via cavo di sempre, niente di più facile d'altra parte. Molto probabilmente sarete anche andati a spulciare opinioni altrui per avere riscontri o meno su quello che pensate voi...  
E' veramente moooolto presto per sbilanciarsi da una parte o da un'altra, ma un paio di pensieri personali, e tra l'altro un po' confusi, li vorrei fermare nella mia memoria, per poi magari rileggerli tra un paio di mesi e autoinsultarmi, come del resto faccio sempre.

Ho apprezzato tanto i primi minuti, l'idea di partire dalla conclusione, con un bianco e nero che drammatizza ancora di più la fine della serie principale dal punto di vista di Saul appunto. L'idea che non speravo neanche di trovare e invece eccocela. Grazie agli autori!
Per il resto sì tutto molto in Breaking Bad style, nessuna nuova, stessi meccanismi che innescano la stessa carica adrenalinica (più o meno, ma siamo solo all'inizio), stessi scenari e fotografia, con quel cielo saturato sopra spazi infinitamente aridi del deserto.  
Anche la storia di James M.Mcgill aka Saul Goodman non ci offre molte variazioni di stile rispetto a quella di Walter White aka Heisenberg, se non che siamo nel 2002 invece del 2008.
Stesso principio, stessa vita frustrante, stessa la fatica di far tornare i conti alla fine del mese, che dà l'imput a delinquere.
Credo che questa "uguaglianza" alla serie principale sia stata la carta vincente per molti fan, praticamente tutti, ma a me ha lasciato invece un po' perplessa, con un po' di paura che si mandi tutto in vacca (passatemi l'espressione oxfordiana) approfittando dell'affetto incondizionato di noi fan.
E' che Walter è Walter, lui e solo lui, nel bene nel male. Saul mi è sempre piaciuto molto, sia l'attore Bob Oderkirk che lo interpreta che il personaggio, sembra sia stato "costruito" ad arte per attrarre simpatia. Ma non riesco ad aspettarmi grandi colpi di scena dati dalla sua intelligenza. Comunque ci spero e sono quasi certa che gli autori Vince Gilligan e Peter Gould sapranno dove andare a parare, come ci hanno già dimostrato saper fare.
Forse l'attesa è stata così vissuta, che in realtà anch'io non sapevo bene cosa aspettarmi, quando invece dovrei prendere questo spin-off semplicemente per quello che è: uno spin-off, di una qualità veramente altissima intendiamoci, ma pur sempre un qualcosa in aggiunta e non necessario.

Staremo vedere se in 10 episodi totali riusciremo a dire che sì, era uno spin-off che andava fatto, perchè c'erano cose che andavano dette. 

PS: grande gioia e commozione per aver ritrovato il personaggio di Mike! 

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