sabato 18 gennaio 2014

Voglia di leggere #10: Tsugumi, di Banana Yoshimoto

Tsugumi, di Banana Yoshimoto, 1989, edito in Italia da Feltrinelli nel 1994, pag. 158

Nonostante il titolo del romanzo, la voce narrante sarà quella di Maria, una ragazza dolce e candida, cugina di Tsugumi appunto, un personaggino tutto particolare, molto bella ma con un carattere mai accomodante, e sempre giustificata grazie ai seri problemi di salute di cui soffre da sempre.
Dopo un anno vissuto a distanza,  causa il trasferimento di Maria dal piccolo paesino di mare della penisola di Izu  fino alla grande capitale Tokyo, per motivi famigliari e di studio, le ritroveremo tutte insieme, riunite di nuovo sotto lo stesso tetto come una volta, per quella che sembra essere l'ultima estate da "adolescenti", poiché la locanda sta per chiudere, e con essa una fase della vita di tutte.
Di per sé la trama del romanzo è piuttosto semplice, senza colpi di scena, ma il modo gentile di raccontare le emozioni, di quel particolare periodo della vita in cui sembra tutto importante e
poetico, è ciò che più colpisce maggiormente.
Fa tornare alla mente quanto potessero renderci felici anche le cose più "banali", come una bella nuotata, le passeggiate, i tramonti sul mare, l'odore della pioggia in un paese di mare, le feste d'estate, senza farci mancare i primi amori.
La descrizione dei luoghi (la montagna, la spiaggia, la pensione), è delicato e allo stesso tempo forte, quasi mi abbia dato la sensazione di conoscerli già, di averli visti e vissuto io stessa. Probabilmente un'impressione dovuta al fatto in parte di avere io stessa luoghi tanto famigliari legati alle vacanze dell'infanzia, e in parte all'influenza che i manga giapponesi hanno avuto su di me negli anni passati.
Alla conclusione del romanzo troviamo il postscriptum con cui Banana Yoshimoto ci spiega quanto di lei possiamo trovare in queste pagine, in Tsugumi stessa. Quanto questo libro le sia servito per imprimere le sensazioni di quei giorni, come definisce lei, di noia , nel caso che lei o qualcun altro della famiglia dovesse mai non ricordarsene.
FRASE CHE MI SONO SEGNATA:
E' inevitabile perdere qualcosa, quando se ne ottiene un'altra.
Consigliatissimo, soprattutto a chi avesse bisogno e voglia di qualcosa di gentile.


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