giovedì 9 gennaio 2014

Voglia di leggere #9: Bridget Jones. Un amore di ragazzo

Bridget Jones. Un amore di ragazzo, di Helen Fielding, Rizzoli 2013, pagine 468.

Non so voi, ma io appena ho saputo che era uscito un nuovo capitolo sulla mia eroina Bridget Jones, non ho capito più nulla, dovevo assolutamente leggerne le nuove avventure, e tra i regali di Natali cosa avrò mai trovato sotto l'albero? Esatto. Bridget Jones. Un amore di ragazzo.
Passati quanti anni? Una quindicina circa? A che punto l'avrei ritrovata?
Purtroppo dopo il secondo capitolo, la sua vita non è andata esattamente come nelle favole, tutto rosa e fiori, e il lieto fine con Mark purtroppo non c'è stato. Non è uno spoiler, essendo chiaro dalle prime pagine, ma per farla breve il suo Mr. Darcy, marito e padre dei suoi due figli, è mancato, e lei  si ritrova a mandare avanti famiglia e casa da sola.
In realtà sola non è, con lei ritroviamo tutti i personaggi di sempre (amici, la mamma e persino Daniel nei panni del padrino dei suoi
figli) che le saranno vicini, la consoleranno e la incoraggeranno, la reintrodurranno alla vita di single, aggiornandola tra le altre cose sulla tecnologia moderna, e sui social network e chat in particolare. Secondo voi perché?
Ora non posso dire che non sia stata una lettura spassosa,  perché m'ha veramente divertita, con le solite battute, le solite brutte figure, le solite paranoie che l'hanno sempre caratterizzata. Ma forse è proprio questo il punto della questione. Ovvero, è possibile che dopo 15 anni di vita in più sulle spalle, un  lutto così grave, non sia cambiata affatto? Ma neanche di una virgola. Io sono cresciuta, ma Bridget no.
Anche la struttura del romanzo è la stessa, ovvero l'uomo ideale l'aveva lì sotto al naso, ma deve arrivarci facendo un giro abbastanza lungo (altrimenti il romanzo come ci arrivava a quasi 500 pagine?). Mi trattengo a fatica per evitare spoiler (anche se non ci vuole molta fantasia, che in questo romanzo è effettivamente assente) e mi fermo qui.
Conclusione: mi spiace tantissimo dirlo,  ma l'ho trovata una lettura abbastanza inutile dal punto di vista delle idee, non aggiunge niente che già non sapessimo su Bridget, ma è sicuramente perfetta se qualcuno fosse in cerca di qualcosa di molto, ma veramente molto leggero, che non dia da pensare. Forse la metà delle pagine poteva bastare.
PS: La genialata di far dimagrire Bridget di venti chili solo per accontentare le richieste dell'attrice protagonista Renée Zellweger  è imperdonabile. Mi ha dato tanto coraggio, cioè se ce la fa Bridget posso farcela anch'io, ma è troppo banale!
 



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