giovedì 10 ottobre 2013

Voglia di leggere #3 : A volte ritorno, di #JohnNiven


A volte ritorno, di John Niven, edito da Einaudi nel 2012, p 390.

Era da un po' che giravo intorno a questo libro, un po' perché  degli Einaudi da cui sono spesso attratta, un po' per la copertina... Insomma appena me lo sono ritrovata davanti in biblioteca ho fatto i salti di gioia.
Ora, già la trama in quarta di copertina dà l'idea di quello che sarà il romanzo, ma appena terminato il primo capitolo ho capito che sarebbe stato ancor più di quel che potessi aspettarmi.
La storia ha inizio con Dio (non per dire, proprio Dio, anche se completamente spogliato della perfezione) che torna in ufficio dopo una settimana di ferie, e corrispondendo una settimana in Paradiso a cinque secoli Terrestri, ritrova il finimondo, stermini di massa, il pianeta ridotto ad un immondezzaio, preti pedofili. Dopo varie riunioni, l'unica soluzione che trova è rimandare Gesù Cristo in Terra, tornato da appena un mese e quindi per niente contento dell'idea, con la missione di ribadire l'unico grande e vero comandamento "FATE I BRAVI".
Questa seconda volta non andrà tanto diversamente dalla precedente. Certo il contesto è cambiato, ma il genere umano no.
Sono certa che in molti tra coloro che l'hanno letto avranno pensato che la peculiarità del romanzo sia nel linguaggio terra terra, pieno zeppo di parolacce com'è.
Invece io l'ho trovato una fonte infinita di spunti e riflessioni.
Innanzitutto a Dio non importa niente se crediamo o no in lui. Di tutte le regole che ci siamo
autoimposti con la Bibbia, la Chiesa, che portano solamente all'odio. Se siamo "froci". Se ci droghiamo. Dobbiamo solo fare i bravi, è facile.
Vogliamo parlare del personaggio di Gesù Cristo? Un gran figo, un bel po' hippie, senza alcuna capacità se non quella di suonare la chitarra, ma da paura, tant'è che arriva alla finale di American Popstar. Sempre pronto ad aiutare tutti i disperati che incontra sulla sua strada e che si porterà dietro fino alla fine e oltre.
Mi rendo che tutto questo potrebbe sembrare una parodia blasfema, ma basterebbe andare un po' più in profondità per leggere gli ideali di tolleranza  e amore infinito.
La conclusione poi è all' altezza di tutto il resto. Dio che contempla l'alba, si gode le ultime gocce di un ottimo scotch e gli ultimi tiri di un sigaro cubano e pensa: " Letteratura. Quella sì era roba buona. Bello che l'avessero inventata."
Amen.
Lo consiglio ovviamente a chiunque non sia un bigotto.
Alla prossima!

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