giovedì 21 novembre 2013

Voglia di cinema #7: Venere in pelliccia, di Roman Polanski

Venere in pelliccia, di R.Polanski,  drammatico, durata 96 min,  Francia/Polonia,   2013
La difficoltà di mettere per iscritto la mia opinione su questo film, non la potete immaginare se non l'avete visto pure voi. Mi ha colpito ed "esaltata" moltissimo, ma anche lasciato svariati quesiti senza risposta , a causa dell'ambivalenza o ambiguità ( a detta dei protagonisti), voluta di proposito dal regista stesso.
Thomas (Mathieu Amalric, veramente somigliante al reale regista Polanski) è un registra teatrale alle prese con l'adattamento teatrale del romanzo erotico "Venere in pelliccia", dell'autore austriaco Leopold von Sacher-Masoch, e pubblicato nel 1870.
Dopo una giornata intera passata a provinare attrici per la parte di Wanda von Dunajew, arriva a sera stanco e senza speranze di trovare la personalità giusta, e proprio mentre si avvia verso casa, compare
Vanda (Emanuelle Seigner), che nonostante l'aspetto piuttosto disperato e fuori tempo massimo, riesce ad ottenere un'audizione.
Dalla prima battuta, Thomas si illumina e capisce che nessun'altra come lei è perfetta per quel ruolo, anzi Vanda è Wanda.
Da qui inizia il gioco tra i due, e a mio pare tra Polanski e noi spettatori. Diventa tutto un entrare e uscire e rientrare dal romanzo alla realtà, tra la Vanda letteraria e quella reale, tra l'autore letterario e quello teatrale, tra la rappresentazione teatrale e la rappresentazione cinematografica.  
E viene da domandarsi: ma Vanda chi è e dove viene? Domanda che tra l'altra si pone anche Thomas.
Come fa ad avere il copione? E a saperlo tutto perfettamente a memoria tra l'altro, se l'aveva giusto sfogliato in metrò! Come fa a sapere tutto riguardo la compagna di Thomas, che non compare mai, ma è continuamente presente attraverso le telefonate. Ma soprattutto come può Vanda  impersonificare perfettamente Wanda, così tanto diversa da lei?
Sembra quasi che Polanski ci voglia insinuare il dubbio che non sia una persona reale.
La tensione erotica è sempre presente, dagli atteggiamenti provocatori di Vanda, all'intesa tra i due protagonisti, alla metafora del cactus della scenografia.
Ma non c'è mai un accenno di volgarità, neanche nel capezzolo quasi sempre in vista di Vanda. E' sensualissima, punto e basta.
Penso che non basterebbero ore per scrivere tutti gli aspetti e gli interrogativi che il film mi ha lasciato, ma non vorrei spoilerare nulla, e dovete vederlo!
P.S. Geniale l'idea di mettere come sfondo ai titoli di coda varie rappresentazioni storico-artistiche del soggetto Venere, tiene incollati alla poltrona fino all'ultima riga!


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