lunedì 4 novembre 2013

Voglia di leggere #5: La profezia dell'armadillo, di #ZeroCalcare + #LuccaComics2013

Sono reduce dal Lucca Comics (sono andata e tornata venerdì), era la mia prima volta e non sapevo bene cosa aspettarmi, ma appena salita sul primo treno, quello per Prato, l'ho capito. Gente, gente, gente. Gente ovunque. E caldo. Che insieme non sono l'accoppiata ideale, ma è un altro discorso.
Comunque se ero partita con le migliori intenzioni, dopo tutto il viaggio sul primo treno in piedi e l'impossibilità di salire sul secondo perché strapieno, a mezzogiorno già gliel'avevo data su. Avrei visto poco di fumetti, ma perlomeno avrei visto una nuova città. E invece neanche questo, perché essendo gli stand sparpagliati per tutto il centro storico (proprio piccolino), c'erano persone ovunque davanti, dietro e sopra a me, persone e stand ovunque.
Quindi mi sono consolata a fare il giochino di indovinare i personaggi dei cosplay. A proposito, complimenti a tutti per fantasia e coraggio di andare in giro così.
Forse i miei preferiti sono stati un gruppetto di persone vestite dai personaggi di Kiss me Licia. Licia, Mirko, Satomi e il mitico  Marrabbio. Insieme sono stati per me i più originali. Molti Joker, Spose cadavere, ecc..
Per tornare a noi, alla fine della fiera, son tornata a casa senza aver visto il fenomeno del momento dal vivo. Zerocalcare era lì da qualche parte, ma non ce l'ho fatta.
E ieri secondo voi che ho fatto per consolarmi?
Ovviamente mi son letta il suo capolavoro: La profezia dell'armadillo.
La profezia dell'armadillo, di Zerocalcare, edito da Bao Publishing, 2012,  p. 144


"Si chiama profezia dell'armadillo qualsiasi previsione ottimistica
fondata su elementi soggettivi e irrazionali spacciati per logici e oggettivi, destinata ad alimentare delusione, frustrazione e rimpianti, nei secoli dei secoli. Amen."
Il nostro Calcare, ora quasi trentenne, si racconta attraverso tante brevi scenette, che tutte insieme compongono la sua storia, di ricordi legati al periodo della scuola, quando aveva una cotta per Camille.
E' esilarante, esprime alla perfezione quello che sono i ricordi della mia generazione, ci sono certi riferimenti che secondo me i gggiovani d'oggi non coglieranno, sono precisi, la musica di quel momento, fatti di cronaca (alla battuta "lascia stare, che i vecchi non sai mai come reagiscono, magari sono come Olindo e Rosa" sono morta dal ridere).
Invece sono sicura che le ansie dei primi amori, problemi inerenti al lavoro siano universali, tutti abbiamo il nostro armadillo sulle spalle, più o meno ingombrante.
E' una di quelle letture da cui non riesci a staccarti, se non alla fine, anzi neanche.
Mi ha fatto ridere tantissimo, ma non solo e sarebbe riduttivo descriverlo come fumetto comico.
Voi l'avete già letto?

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